Annapurna, Kobusch abbandona Chulu Peaks: ecco cosa è successo

L'alpinista tedesco Jost Kobuch abbandona la spedizione su Chulu Peaks a causa della troppa neve

Annapurna, Kobusch bloccato sui Chulu Peaks: ecco cosa è successo - Foto PixaBay
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Annapurna, Kobusch abbandona Chulu Peaks

Frena l'avventura di Jost Kobuch sul monte Annapurna: l'alpinista tedesco, già protagonista lo scorso mese della scalata al monte Amotsang, ha deciso di partire anche alla volta dei Chulu Peaks ma nelle scorse ore ha dovuto fermarsi per via del maltempo. La copiosa neve caduta sull'Annapurna, come riporta Montagna.tv, ha infatti costretto Kobuch a una resa temporanea.

I preparativi e i primi passi su Chulu Peaks

Non ha perso tempo Jost Kobuch, tra gli alpinisti più attivi del momento, che dopo aver compiuto l'impresa del monte Amotsang (la cui vetta non era mai stata raggiunta finora) si è tuffato subito nella nuova avventura chiama “Chulu Peaks". L'obiettivo è uno solo: prepararsi al meglio per la scalata dell'Everest in inverno. Ecco il suo annuncio su Instagram di qualche giorno fa: “Ciao! La preparazione per il progetto dell’Everest è giunta al secondo round. Dopo l’Amotsang tenterò ora la traversata dei Chulu. Si tratta di 4 seimila: Chulu Far East (6.059 m), Chulu East (6.584 m), Chulu Central (6.558 m) e Chulu West (6.419 m)”. E la missione era partita alla grande con il raggiungimento della vetta, domenica scorsa, del Chulu Far East. Poi il problema meteo.

La neve blocca la missione di Kobuch

“Il tempo non era affatto buono” – ha spiegato Kobuch su Instagram – anche le condizioni. Sono arrivato a 6.000 m sul secondo Chulu e mi sono ritrovato con una visibilità di soli 10 metri, a causa della nevicata in corso. Necessariamente ho deciso di rimandare il completamento della traversata”. Missione sospesa dunque, ma niente paura: Kobuch, rientrato a Kathmandu, è già al lavoro su nuovi progetti sostitutivi per arrivare preparato alla spedizione sull'Everest.


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Nanga Parbat, i corpi di Nardi e Ballard non saranno recuperati

Brutte notizie per quanto riguarda Daniele Nardi e Tom Ballard, i due alpinisti scomparsi qualche mese fa sul Nanga Parbat, in Pakistan: come riporta MontagnaTv.it, i loro corpi non saranno recuperati dalla montagna per essere portati in Italia e Gran Bretagna, paesi di origine degli scalatori. Ad annunciarlo è stata la famiglia di Daniele Nardi, con Nardi e Ballard che resteranno dunque per sempre sul Nanga Parbat.

La spiegazione dell'ambasciatore

A spiegare i motivi per cui non sarà possibile riportare Nardi e Ballard “a casa" ci ha pensato Stefano Pontecorvo, ambasciatore italiano in Pakistan, come riporta MontagnaTv.it: “Dopo alcuni incontri tecnici – ha spiegato – avvenuti in queste ultime settimane presso l’Ambasciata con esperti locali e internazionali di logistica e soccorso alpino sulle montagne del Pakistan, si è dovuto prendere atto dell’impossibilità allo stato attuale, per questioni di sicurezza, del recupero dei corpi di Daniele Nardi e di Tom Ballard. Si ringraziano l’Aviazione Militare del Pakistan, gli esperti internazionali e i collaboratori dell’Ambascaiata sempre pronti ad offrire la loro competenza ed esperienza in favore della buona riuscita degli interventi di soccorso ad alpinisti e trekker, impegnati sulle splendide montagne del Pakistan”.

Quanti soldi sono stati raccolti?

La famiglia Nardi ha poi specificato quanti soldi sono stati raccolti durante l'operazione di crowdfunding lanciata per recuperare i due alpinisti dal Nanga Parbat (quando di loro non si sapeva ancora se erano vivi o morti): 144.662,79 euro, sicuramente una bella somma! Ma ora, considerando che i corpi di Daniele Nardi e Tom Ballard non saranno prelevati dal Nanga Parbat, a cosa saranno destinati questi soldi? A due bei progetti umanitari!

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La ristrutturazione di una scuola in Pakistan

Il primo è la ristrutturazione della “Strenghening of Education Institutes" di Kundos Valley, istituto che aveva bisogno di interventi di assestamento. A Daniele Nardi, come riporta MontagnaTv.it, sarà lì intitolata una classe/laboratorio di fotografia naturalistica come mezzo di comunicazione e documentazione visiva.

La “Scuola di Montagna Daniele Nardi" in Pakistan

Il secondo progetto è l'apertura della “Scuola di montagna Daniele Nardi" nella valle Ishkoman, a nord di Gilgit. L'obiettivo è creare una scuola di alpinismo pakistana per formare le guide di montagna e gli esperti di soccorso alpino del futuro.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.