Una breve scheda biografica di Daniele Nardi, lo scalatore italiano attualmente disperso sul Nanga Parbat
Daniele Nardi è nato a Sezze, vicino Latina il 24 giugno 1976. E’ sposato con un figlio piccolo di nome Mattia. E’ laureato in Ingegneria. Ha cominciato a scalare sui monti Lepini vicino casa per poi spostarsi verso le Alpi, dove ha compiuto la salita del Gran Jorasses. Si allena sempre vicino a Latina sul MonteSemprevisa.Nel 2001 parte per il suo primo ottomila il Gasherbrum II dove tuttavia non riesce a raggiungere la vetta. Continua la sua avventura negli ottomila e parte per il Cho Oyu dove sarà costretto a rinunciare a pochi metri dalla vetta per un principio di congelamento.
Successivamente sono arrivati i suoi primi successi sugli ottomila. Prima l’Everest nel 2004 . Negli anni successivi raggiunge la punta centrale dello Shisha Pagma (8027m),la vetta del Broad Peak (8047m). Di ritorno alla spedizione al Makalu (8463m) ha subito una micoroembolizzazione che ha rischiato di fargli finire la sua carriera di alpinista.
Molte le sue spedizioni sull’ Acongagua (2005) dove raggiunge la vetta più alta del Sud America lungo la difficile via dei Polacchi, in Patagonia sul Cerro Torre (nel 2010), in India sul Bhagirati III (2011).
Nel 2007 la tragedia del K2 nella quale morì Zavka
Nel 2007 la tragica spedizione al K2 dove ha perso la vita Stefano Zavka, disperso in una bufera di neve durante la discesa, dopo aver raggiunto la vetta. Della spedizione è stato fatto un documentario dal titolo “K2 il Sogno, l’incubo”, disponibile su Youtube.Il documentario, seguito e documentato da Marco Mazzocchi, descrive la spedizione italiana del luglio 2007 “K2 Mountain Freedom” degli alpinisti Daniele Nardi, capospedizione, Mario Vielmo, Stefano Zavka e Michele Fait.
La passione per lo Sperone Mummery
Scala anche la via normale del Nanga Parbat nell’estate del 2008 lungo la via normale “Kinshofer” lungo al parete Diamir’ un esperienza che però non gli ha lasciato un buon ricordo. La sua passione per lo Sperone Mummery, una via individuata da Albert Frederick Mummery nel 1895 e mai scalata nasce da molto prima ma viene messa in atto nell’inverno del 2013. Mummery è stato il primo alpinista a tentare un ottomila. Cercare di aprire una nuova via in un’invernale su un 8000 è l’altro obiettivo che lo spinge a scalare questa via la piu bella diretta e pericolosa sulla “Regina delle Montagne”. Nella prima spedizione del 2013 raggiunge quota 6450m con Elisabeth Revol sullo Sperone Mummery del Nanga Parbat. Nel 2015, raggiunge i 5950m sullo Sperone in solitaria dopo che i sui compagni di spedizione Elisabeth Revol e Tomasz Mackiewicz, hanno disertato la via dello Sperone ritenuta troppo pericolosa e si sono spostati sulla via Messner-Ellisonde che poi avranno compiuto tragicamente due anni dopo. Continua la spedizione sulla “Kinshofer” con Sadpara e Txikon arrivando a pochi metri dalla vetta.
Nella spedizione del 2016 sempre in spedizione sempre con Txikon e Sadpara arriva in solitaria a 6200m lungo lo Sperone per poi spostarsi sulla via Normale la “Kinshofer”, dove per diverbi con gli altri alpinisti ha abbandonato la spedizione che poi è giunta in vetta con Simone Moro.
Nel 2017 il Saltoro Range
Nel 2017 con Tom Ballard ha effettuato una spedizione nella remota area pakistana del Saltoro Range, dove cercava una prima assoluta sul Linksar (7041m). In vetta ad un sogno è un autobiografia che descrive fino al 2015 la vita di Daniele.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.