Denis Urubko impavido, prova l'assalto decisivo al Broad Peak

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Nonostante il forte vento, Denis Urubko ha deciso di scalare in solitaria la cima del Broad Peak. Invernale K2, Rotar accusa Mingma G. Sherpa

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Denis Urubko comunica le sue intenzioni

L'alpinista russo naturalizzato polacco, Denis Urubko, non è certamente uno che si arrende senza averle provate tutte. Come si legge su alpinistiemontagne.gazzetta.it., nella giornata di sabato 15 febbraio 2020, ha inviato un SMS a Pipi Cardell per comunicargli la sua volontà di salire fino a Campo 3 posto a 7mila metri, per poi tentare l'assalto alla cima del Broad Peak, lunedì 17 febbraio.

L'alpinista russo-polacco pronto a scalare la cima del Broad Peak

Il meteorologo ungherese ha comunicato a Denis Urubko che si è aperta una finestra meteo un po' più favorevole dal 20 al 22 febbraio 2020, con il vento che cala d'intensità, anche se la visibilità resterà precaria per via della presenza di nubi, quindi l'impresa di scalare la vetta sarebbe comunque molto difficile. Nonostante nelle giornate di domenica 16 e lunedì 17 febbraio, i venti non si attenueranno d'intensità, il cielo sarà sereno, pertanto l'alpinista russo-polacco ha voluto anticipare l'impresa invernale sul Broad Peak, asserendo che tra venti meno forti ma cielo nuvoloso e cielo sgombro di nubi seppur con vento forte, preferisce quest'ultimo scenario, in virtù di questo, si è detto pronto per riuscire nell'impresa e raggiungere la cima del Broad Peak partendo nella notte tra sabato e domenica.

Urubko sprezzante del pericolo

Il tentativo invernale dell'alpinista russo-polacco è stoico, scalare in questa stagione con giornate corte e temperature molto basse, una montagna come il Broad Peak è sempre un'impresa. Questo significa che Urubko dovrà salire anche nelle ore notturne, con venti gelidi e forti. Non si avranno informazioni fino al suo rientro a campo base, visto che l'alpinista non avrà in dotazione alcun apparecchio per comunicare. Di questi tempi, Denis è l'unico probabilmente che può compiere questa impresa.


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K2 invernale

Come si legge su montagna.tv, ci sono polemiche dopo che la spedizione ha rinunciato alla scalata invernale al K2. Tomaz Rotar accusa anche duramente il capospedizione Mingma G. Sherpa di non averci davvero provato. La giustificazione di rinunciare perchè stava male, non convince lo sloveno che dichiara si trattasse solo di tosse. Rotar ci ha provato comunque con Snorri, almeno per attrezzare campo 2, consapevole che sarebbe stato impossibile continuare in un impresa storica da soli. Per l'alpinista sloveno, la spedizione è stata organizzata solo per farsi pubblicità.

Snorri non molla e dichiara di aver già iniziato a programmare la prossima spedizione invernale al K2, portandosi l'esperienza di quest'anno. In effetti, dovrebbe esserci una spedizione polacca e forse russa a lavorare sulla via.

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