EVEREST, stagione terminata: tornano a casa Jornet e Madison
di Marco Reda
Rinunciano anche Cazzanelli e Camandona sul Pangoboche. Domani nuovo tentativo sul Dhaulagiri
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Everest, Kilian Jornet è arrivato fino a 8300m
Non ci sono più spedizioni presenti alla base della montagna più alta della terra. Dopo il ritiro della squadra di Bargiel e di quella nazionale polacca dal Lhotse, è arrivato il turno di Kilian Kornet e dei pochi alpinisti rimasti nella spedizione di Garrett Madison. Questi ultimi hanno rinunciato a causa del seracco instabile lungo la via verso campo 1. L’ultrarunner spagnolo invece era riuscito ad oltre passare il seracco e ha fatto un tentativo in velocità fino a 8300m.
Il comunicato social di Kilian Jornet
“Lo scorso mese ero stato nella valle del Khumbu, trascorrendo del tempo con la mia famiglia, allenandomi e scalando. Mai aveva scoperto quelle montagne e quella cultura che @tinaemelie e io adoriamo così tanto. Il tempo è stato molto impegnativo con molta neve e precipitazioni. Avevo in mente alcuni progetti di arrampicata (ndr Si era parlato anche della traversata Everest-Lhotse), a seconda delle condizioni e del tempo, alla fine nessuno di essi era stato possibile per diversi motivi, ma mi sono davvero goduto quelle montagne nonostante il maltempo. Ultimi giorni ho potuto fare un tentativo leggero fino a circa 8300 m in una variante del percorso polacco degli anni '80 nell'Everest prima di tornare indietro a causa delle condizioni valanghe. Anche se non è stato un vertice, l'esperienza di una spedizione molto leggera, essere da soli in montagna e in grado di verificare alcune fantastiche possibilità è stata un'esperienza molto interessante e potente".
“È stato anche molto bello condividere alcuni pasti e parlare con altri alpinisti @ garrettmadison1, @andrzejbargiel e la squadra e i ragazzi di @polskihimalaizmzimowy! Ora torniamo alle montagne basse con molte idee e motivazioni per il futuro! 😁 @ Monte Everest, Himalaya".
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Pangboche, tentativo fallito per Camandona e Cazzanelli: il Racconto
La squadra composta anche da Emrik Favre, Francesco Ratti e Andreas Steindl aveva effettuato l’ascesa del Manaslu in velocità pochi giorni prima.
Il comunicato social di Camandona
“Ogni tanto non conta solo il risultato ma il percorso che si sceglie per ottenerlo…
Pangpoche (6.620 m) Expedition 2019. Sapevamo che una spedizione di georgiani stava scalando il Pangpoche dal versante opposto ed era in netto anticipo rispetto a noi, ma eravamo motivati a lasciare un segno su questa splendida montagna! Abbiamo puntato la cresta sud ovest e già ad inizio mese, prima di salire al CB, avevamo fatto un deposito a circa 5100 mt".
“Il 3, 4, 5 ottobre abbiamo fatto il nostro tentativo. Purtroppo le condizioni non erano delle migliori infatti le abbondanti nevicate fatte dalla coda del monsone hanno scaricato parecchia neve già a partire da 4500 m. Inoltre le nostre valutazioni generali sulla cresta si sono rivelate molto approssimative perché il nostro itinerario si è rilevato estremamente lungo e complesso!
In 2 giorni di scalata abbiamo salito 2300 mt di via (per le vetta ne mancavano 800 m.) che possiamo valutare D+ con passaggi di 4/4+ e pendenza fino a 50 gradi il tutto intervallato da creste affilatissime ed esposte! Purtroppo la roccia molto friabile e la parecchia neve hanno reso il tutto molto delicato e precario! Abbiamo bivaccato per ben due notti sul filo di cresta su delle piazzole piccolissime molto esposte al vuoto dove abbiamo dormito legati dentro il sacco a pelo!
Il terzo giorno ci è servito per scendere a valle scelta purtroppo nuovamente dettata dalla meteo instabile prevista per i giorni seguenti!"
“Per la discesa abbiamo optato per la parete sud per evitare la lunga cresta e accorciare i tempi! Qui abbiamo attrezzato ben 10 doppie da 60 mt su chiodi, nuts e spuntoni, che ci hanno permesso di raggiungere un evidente canale che con pendenze sostenute ci ha riportato in desescalade sulla morena alla base delle montagna.
Una vera avventura che ci ha impegnato per una giornata intera. Purtroppo la nostra spedizione è giunta al capolinea, adesso è il momento di rientrare a casa. Siamo molto felici della nostra avventura, abbiamo fatto del vero alpinismo su una montagna difficile, isolata e dove non c’era nessuno, solo noi 5!
Ritorniamo a casa con un bellissimo ricordo di 3 indimenticabili giornate vissute tra grandi amici!".
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Soria, il 10 ottobre il suo tentativo di vetta sul Dhaulagiri
I molti alpinisti (circa 30) ancora presenti sul Dhaulagiri, tra cui il veterano Carlos Soria, cominceranno a breve il tentativo di vetta verso la montagna bianca. In pochi infatti hanno raggiunto la vetta la settimana scorsa, in particolare Mingote, Fiamoncini, Mohr e Skiatov, Josette Valoton, oltre a numerosi sherpa tra cui Sanu Sherpa che ha completato l’ascesa di tutti e 14 gli ottomila. Per il prossimo 10 ottobre, con una buona finestra di bel tempo, è previsto un nuovo tentativo di vetta.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.
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