Nanga Parbat, alle ore 15 italiane alpinisti in vetta: anche Cala Cimenti
Agg. ore 15 – Secondo il suo tracker l’andorrana Stefi Troguet e Sergi Mingote sono arrivati in vetta, con loro dovrebbero esserci anche Ali Sadpara e Moses Fiamoncini. In vetta anche l’italiano Cala Cimenti: “Sono sdraiato in cima al mondo e piango e rido e ti amo” le sue prime parole dopo esser giunto in cima al Nanga Parbat. Nessuna notizia di Nirmal Purja, ma anche lui dovrebbe aver raggiunto la vetta.
Alle ore 2 di questa mattina le spedizioni presenti al Campo 4 del Nanga Parbat (8136m) sono partite per il loro tentativo di vetta. Tra gli alpinisti presenti gli sciatori Cala Cimenti, Lazo e Pugovkin più il forte team di sherpa guidato da Nirmal Purja per il suo settimo ottomila. Presente anche la spedizione guidata da Ali Sadpara con Sergi Mingote, Moses Fiamoncini e Stefania Troguet. Infine dovrebbe esserci anche una spedizione georgiana. Alle ore 12 italiane (le 15 pakistane) le squadre sono giunte a 8000m e intravedono la cima. Si segnala vento un po’ forte. Tratto di misto roccia/neve. “Faccio a volte 6 a volte 10 passi – ha scritto sui suoi social Cala Cimenti riguardo la salita – il cielo è azzurro e il panorama uno spettacolo. Vedo l’ombra degli sci sulla neve e già mi pregusto la discesa. Risparmio energie. Non c’è ragione di tirare per arrivare 1 o 2 ore prima”,.
La via di discesa di Cala Cimenti: le sue parole sui social
“Abbiamo studiato a fondo – ha proseguito Cala Cimenti sui social, riferendosi invece alla discesa – ogni possibile linea di discesa della montagna ma nonostante ci sia abbondante neve sopra i 6700 metri al di sotto ci sono molte zone di ghiaccio e di dubbia praticabilità con gli sci, quindi abbiamo deciso di scendere da dove saliamo. La parte alta della via Kinshofer è in condizioni perfette per la discesa con gli sci e già me la sogno, e pazienza se dovremo affrontare qualche tratto in discesa sotto i 6400 mt calandoci sulle corde. Capisco se per scendere avremmo potuto percorrere una linea nuova mai sciata, ma quella che avevo pensato, che passava in parte per lo sperone Mummery, è tutta in ghiaccio e quindi inevitabile”.
“L‘altra opzione è scendere per la via che Messner ha salito in 5 giorni in solitaria, ma questa presenta molte zone in ghiaccio e alcuni passaggi dubbi, ed in più è già stata sciata, quindi per scendere una linea già sciata abbiamo optato per la Kinshofer dove siamo sicuri che la parte alta è in condizioni fantastiche e ci divertiremo”.
Ieri in vetta il francese Langenstein
Boris Langenstein è salito ieri in vetta ai 8125 m della nona montagna più alta della Terra. Lo ha fatto lungo la via normale (Via Kinshofer) nel versante Diamir, a poca distanza dallo sperone Mummery. Il connazionale Tiphaine Duperier, in cordata con lui, si è fermato poco sotto a circa 7800m. Dovevano scendere la montagna con gli sci ma, in base a quanto comunicato da Cala Cimenti a Montagna.tv, i due sono scesi a piedi sempre lungo la via Kinshofer, abbandonando quindi il loro tentativo di discesa con gli sci. Sono giunti ieri sani e salvi al Campo base.
I dettagli sulla spedizione francese
I due francesi avevano anticipato il gruppo seppur con alcune polemiche, in quanto pare che abbiano usato anche le corde delle altre spedizioni. Si erano acclimatati sullo Spantik (7027m) dove hanno compiuto la prima discesa integrale con gli sci. I francesi l’anno scorso avevano compiuto la prima discesa con gli sci del Laila Peak, anticipando di pochi giorni proprio il piemontese Cala Cimenti.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.