Sopravvive per un giorno sepolto dalla neve: la sua temperatura era di 23 gradi. Ecco cosa è successo

L'incredibile storia di Carluccio Sartori, lo scialpinista rimasto sepolto per 20 ore sotto la neve dopo una valanga

Sopravvive per un giorno sepolto dalla neve: la sua temperatura era di 23 gradi. Ecco cosa è successo
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Sepolto per 20 ore sotto la neve: così Carluccio è riuscito a sopravvivere

Ha del clamoroso la storia di Carluccio Sartori, sopravvissuto dopo essere rimasto quasi un giorno intero immerso nella neve. Lo scialpinista di Villanova Marchesana, in provincia di Rovigo, nel pomeriggio di giovedì è infatti rimasto bloccato sotto una slavina sull'Alpe di Fanes in Val Badia, rimanendo parzialmente sepolto: solo un braccio è rimasto fuori dalla superficie.

L'allarme lanciato dalla famiglia

L'allarme è stato lanciato dalla famiglia: “Abbiamo allarmato i soccorsi quando abbiamo visto che a papà non arrivavano i messaggi dal primo pomeriggio e non rispondeva alle chiamate. Ho chiesto a mia mamma e ai miei zii se lo avessero sentito. Nulla. A quel punto ho contattato il campeggio Sass Dlacia di San Cassiano dove alloggiava: hanno bussato al camper e non c’era nessuno. Inevitabile, dunque, sentire il Soccorso Alpino che ha attivato la rete di ricerca", ha raccontato la figlia Irene.

Le operazioni di ricerca

Venti lunghissime ore, durante le quali Carluccio non ha potuto far altro che sperare nell'arrivo dei soccorritori e confidare nel dispositivo Arva che aveva con se. La macchina dei soccorsi, come riporta Corriere.it, si è immediatamente messa in moto, servendosi anche di cani ed elicotteri, ma il buio ha reso quasi impossibili le ricerche: l'unica speranza per Sartori era quella di riuscire a superare la notte a 10 gradi sottozero.

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Fondamentale il dispositivo Arva

Venerdì mattina sono riprese le operazioni di ricerca e proprio l'Arva si è rivelato decisivo: grazie al dispositivo, infatti, i soccorritori hanno individuato la posizione di Carluccio e notato il suo braccio che spuntava dalla neve. Il 54enne ha resistito in una sorta di camera strettissima tra grossi cubi di neve, riuscendo a sopravvivere grazie all'effetto igloo.

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La temperatura al momento dell'estrazione

La temperatura dello scialpinista al momento dell'estrazione era di 23 gradi: l'uomo è stato immediatamente trasferito all'ospedale di Bolzano per i trattamenti contro l'ipotermia. “È stato davvero un miracolo, perché le valanghe che si scorgevano dall’alto erano diverse. Una di queste slavine ci restituiva un segnale Arva e ci siamo concentrati su quella zona. A un certo punto abbiamo scorto una mano e abbiamo iniziato a disseppellire il corpo. Eravamo increduli di trovarlo ancora vivo dopo quasi venti ore sotto la neve. Incredibile", ha raccontato uno dei soccorritori.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.