Spedizione invernale Nanga Parbat, gli scalatori al campo base
Sta ufficialmente per iniziare la scalata del Nanga Parbat da parte di Hervé Barmasse, David Goettler e Mike Arnold. I tre sono, come riportato da Mountainblog, già al Campo Base, dove non mancano le difficoltà: nella giornata di ieri, infatti, un soffio di vento causato da una valanga ha sfiorato le loro tende. “Niente di pericoloso, però dobbiamo capire bene se sarà un episodio isolato o meno. Se fenomeni come questo diventassero una costante dovremo forse rivedere la nostra logistica, magari cambiando campo base perché non possiamo permetterci troppi ritardi nella fase di acclimatamento”, ha dichiarato Barmasse alla Gazzetta.
Il piano
Come spiegato da Barmasse, “muoverci è obbligatorio, e questo significa cercare di andare a dormire a quote più alte dei 3.500 del campo base. Naturalmente ogni volta ci sposteremmo secondo lo stile pulito con cui vogliamo gestire ogni momento di questa spedizione, cioè lasciare ogni luogo così come l’abbiamo trovato, nessun rifiuto, nessun materiale lasciato in “omaggio” alla montagna… Idealmente dobbiamo puntare a dormire a 6 o anche 7 mila metri, come poi accadrà durante il tentativo di salita della Rupal“.
Barmasse tenta l’impresa
Barmasse aveva annunciato da mesi la spedizione invernale sul Nanga Barbas: l’obiettivo è scalare la Rupal del monte, un muro di neve, ghiaccio e roccia alto quasi 4.500 metri. Si tratta della parete più alta del mondo e, come dichiarato dallo stesso Barmasse, “nessuno c’è mai riuscito nella stagione più fredda”. Il 44enne alpinista fa parte, insieme agli altri due, del Team The North Face: per Barmasse è il secondo Ottomila in carriera (il Nanga Parbat è alto 8.126 metri) dopo lo Shisha Pangma del 2017.
Le tempistiche della spedizione
Le tempistiche, ovviamente, dipenderanno dalle condizioni meteo. Come dichiarato dallo stesso Barmasse, “idealmente tra il 10 e il 20 gennaio vorremmo provare la vetta. Il piano perfetto prevede due notti a salire e una a scendere, nell’ipotesi peggiore tre e due. Noi ci porteremo una tendina da 2 chili per la notte. Usufruendo delle nostre capacità di essere piuttosto veloci anche a quelle quote, l’idea è cercare di scalare al sole per essere invece di notte al riparo nella tenda”.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.