Valanga sul monte Jof Fuart: due morti sotto la neve, un sopravvissuto per miracolo. Ecco cosa è successo
Tragico incidente avvenuto qualche ora fa sul monte Jof Fuart, sulle Alpi Giulie: una valanga, come riportato da IlFriuli.it, ha travolto tre sciatori a circa 2.000 metri di altitudine nella gola nord-est tra Malborghetto Valbruna e Chiusaforte, in provincia di Udine. Il bilancio dell’episodio è tremendo: due escursionisti sono stati trascinati da neve e ghiaccio e hanno perso la vita (i loro corpi sono stati trovati a 600 metri di dislivello dal punto in cui sono stati colpiti,) il terzo sciatore invece è stato solo sfiorato e si è salvato per miracolo poco prima dell’arrivo dei soccorritori che lo hanno portato via dalla montagna. Le vittime dell’incidente stavano facendo sci fuoripista su neve fresca, impossibile sottrarsi alla potenza della valanga. Il sopravvissuto si è salvato grazie a una breve pausa fatta poco prima di ripartire, senza quella pausa probabilmente non sarebbe ancora vivo. TERRIBILE TRAGEDIA AL CENTRO ITALIA: ECCO TUTTI I DETTAGLI
Previsioni meteo Udine 16 aprile 2021
A Udine cielo sereno o poche nubi sparse nel corso della giornata di oggi, venerdì 16 aprile 2021, con copertura nuvolosa stazionaria, ad eccezione di un veloce aumento delle nubi al pomeriggio. Non si prevedono piogge. Le temperature della giornata, stabili, si attestano tra 1.2 e 13.3 °C. I venti proverranno da sud ovest e risulteranno compresi tra 6 e 11 km/h.
Tragedia in provincia di Bergamo: muore a 23 anni travolto da una valanga. Ecco cosa è successo
Nei giorni scorsi un giovane 23nne di Scanzorosciate, Nicola Rebussi – come riportato da “IlMeridianonews.it” – è stato travolto da una valanga a Lizzola, in provincia di Bergamo, nel corso di un’escursione mentre si trovava in compagnia di altri due amici, anche loro di Scanzorosciate. Il giovane si trovava in prognosi riservata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e dopo aver lottato per due giorni non ce l’ha fatta: è morto.
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Ecco cosa è successo: la ricostruzione dei fatti
Come già sottolineato nel paragrafo precedente, quando Nicola Rebussi è stato travolto dalla valanga si trovava in compagnia di altri due amici: tutti insieme – come riportato da “IlMeridianonews.it” – stavano salendo da Lizzola verso il passo della Manina, a circa 1.800 metri di quota. Una volta giunti a circa 30 metri dalla chiesetta che si trova in cima alla montagna, il primo dei tre amici con il suo passaggio avrebbe in maniera del tutto involontaria provocato il distacco della neve sotto i suoi sci, finendo per essere travolto: la valanga che a quel punto si è staccata presentava un fronte di circa 50 metri. Gli amici che si trovavano insieme a Nicola non hanno potuto fare altro che assistere impotenti a ciò che stava accadendo, guardando il loro amico rotolare a valle per circa 200 metri nel canale sottostante.
Soccorsi immediati per Nicola Rebussi
Subito dopo aver assistito alla valanga che ha travolto Nicola Rebussi – come riportato da “IlMeridianonews.it” – i due amici che erano lì insieme a lui sono riusciti a localizzare subito l’amico che si trovava sotto la neve, indirizzando i soccorsi, cercando in ogni modo di liberarlo, anche scavando con le mani nella neve. Sul posto è subito giunto un elicottero del 118 che aveva a bordo la presenza di un’unità cinofila da valanga del soccorso alpino. Il ragazzo si trovava in stato di incoscienza e in arresto cardiaco: è stato rianimato e portato d’urgenza al Papa Giovanni XXIII di Bergamo in codice rosso, dove ha perso la vita.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.
