A breve il satellite dell'Esa sarà in caduta libera verso la Terra: ecco i rischi per l'Italia

L'Esa sta lavorando alacremente per garantire un rientro sulla Terra più soft possibile: ecco le dichiarazioni del Capo Ufficio dell'Esa

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Fra un mese circa il satellite inizierà la sua fase di rientro sulla Terra: ecco quali sono i rischi per l'incolumità degli esseri umani

E' ormai giunto al suo capolinea il satellite artificiale Aeolus dell'Agenzia spaziale europea e, come accade a tutti i satelliti, il suo destino sarà quello di schiantarsi sulla Terra. Si tratta di un satellite che è stato costruito ad hoc per studiare i venti terrestri, non a caso viene definito “il cacciatore dei venti”. E' stato lanciato in orbita cinque anni fa e, grazie al suo lavoro, ha inviato numerosi dati che serviranno a rendere molto più precise le previsioni meteorologiche a livello globale.

Si spera in un rientro “controllato"

Secondo quanto comunicato dall'Esa, il livello di carburante è ormai prossimo allo zero, dopo di che il satellite cadrà liberamente verso la Terra. L'Esa, come avviene in questi casi, cercherà di fare di tutto per pilotare la caduta del satellite in maniera tale che sia controllata e che non si schianti su luoghi abitati. L'obiettivo adesso sarà quello di far precipitare Aeolus in mare aperto, ben distante dalla terraferma.

Il satellite dovrebbe piombare sulla Terra ad agosto

L'Esa è fiduciosa sul fatto di riuscire a pilotare la caduta del satellite ma un margine di rischio rimane sempre. L'ente spaziale europeo avrà ancora circa 30 giorni di tempo per organizzare una caduta “indolore”, seguendo tutte le fasi della picchiata verso la Terra. Il rientro di Aeolus nell'atmosfera terrestre è previsto ad agosto. Come ha spiegato il capo ufficio dell'Esa, Tim Flohrer, il rientro assistito del satellite è stata pianificato e progettato “alla fine degli anni 90″. CONTINUA A LEGGERE…


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I rischi verranno ridotti al minimo

Nonostante i rischi siano minimi, l'Agenzia cercherà di fare di tutto per limitarli ulteriormente. “Una volta scoperto che era possibile ridurre ulteriormente il già minimo rischio per gli esseri viventi e le infrastrutture – ha spiegato Flohrer – tutti gli ingranaggi si sono messi in moto". Secondo il capo dell'Ufficio dell'Esa, qualora tutto dovesse procedere secondo i piani, la missione verrà portata a compimento seguendo le attuali norme di sicurezza per le missioni progettate oggi. Insomma, per l'Italia (come del resto per tutte le altre nazioni), non dovrebbero esserci pericoli di sorta.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.