Allarme scienziati, la fine del mondo potrebbe concretizzarsi
Guardando la televisione abbiamo assistito chissà quante volte, soprattutto per gli appassionati del genere, alla fine del mondo dovuta a svariati motivi: terremoti, invasioni aliene, cadute di asteroidi e altro ancora. Stavolta, uno di questi scenari apocalittici potrebbe realizzarsi. E’ quanto riporta Leggo.it, ma entriamo nel dettaglio.
Lo studio
Uno studio degli scienziati dell’università dell’Illinois, avverte dei pericoli connessi a un raro tipo di esplosione cosmica, la kilonova. Come riporta il Daily Mail, la kilonova potrebbe porre fine alla vita sulla Terra, anche se avvenisse ad anni luce di distanza. Ma cos’è una kilinova? Si tratta di un’inconsueta esplosione astronomica che si verifica quando un buco nero e una stella di neutroni si fondono tra loro. A capo dello studio pubblicato su Space.com, il dottor Haille Perkins. La ricerca ha rivelato la pericolosità di questo fenomeno: a partire da una distanza di 36 anni luce, l’effetto della kilonova potrebbe produrre radiazioni tali da estinguere la vita sulla Terra. E’ pur vero che la possibilità che si verifichi un evento del genere è piuttosto rara. Infatti, tenuto conto degli attuali rilevamenti, le stelle di neutroni conosciute si trovano a circa 400 anni luce di distanza dalla Terra.
Il vero pericolo però, è rappresentato dalle radiazioni gamma della kilonova che contengono abbastanza energia da separare gli elettroni dagli atomi, formando un processo chiamato ionizzazione. Nel caso questi raggi dovessero arrivare al nostro pianeta, potrebbero distruggere la barriera dell’ozono, esponendo il pianeta ai raggi ultravioletti per migliaia di anni.
Le dichiarazioni del dottor Perkins
Il dottor Perkins ha detto: “Questi raggi cosmici sono molto pericolosi. Però, questi fenomeni sono rari, quindi è difficile studiarli nel dettaglio. Per la prima volta, infatti, siamo riusciti ad analizzarne una, utilizzando i telescopi della Nasa”. La ricerca ha studiato i dati di una kilonova avvenuta a 130 milioni di anni luce di distanza dalla Terra, e si tratta del primo studio nel suo genere. Oltre ai danni dei raggi cosmici, gli esperti hanno scoperto anche che questa esplosione distruggerebbe qualsiasi cosa lungo il suo cammino, in un raggio di 297 anni luce. Però, per farlo dovrebbe colpire direttamente il bersaglio, quindi, nel caso del pianeta Terra, il pericolo principale resta quello legato al danneggiamento dell’atmosfera.
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Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.