Analizzati dieci milioni di stelle per cercare vita aliena: ecco i risultati dello studio

I ricercatori della "Curtin University" di Perth, in Australia, hanno analizzato dieci milioni di stelle per cercare vita aliena: ecco cosa hanno evinto

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Analizzati dieci milioni di stelle per cercare vita aliena: ecco i risultati dello studio

Da anni gli scienziati e gli astronomi di tutto il mondo sono alla ricerca di altre forme di vita: da Marte agli esopianeti, passando per astri fino a poco fa sconosciuti, la “caccia agli extraterrestri" è ogni anno sempre più viva. A questa “lotteria degli alieni" hanno partecipato anche i ricercatori della “Curtin University" di Perth, in Australia, i quali hanno analizzato ben dieci milioni di stelle per trovare forme di vita aliena. Lo studio degli scienziati australiani, i cui risultati sono stati riportati su Publications of the Astronomical Society of Australia, è il più grande condotto finora al mondo ed è stato effettuato attraverso segnali radio a bassa frequenza ottenuti col telescopio Mwa (Murchison Widefield Array). LA CINA LANCIA UN SATELLITE MA ESPLODE VICINO UNA SCUOLA: ECCO COSA É SUCCESSO

I risultati dello studio

Nonostante l'elevatissimo campione di stelle analizzate, tutte situate nella regione del cielo meridionale occupata dalla costellazione della Vela, non è stata ancora trovata alcuna traccia di vita aliena. “Sebbene lo studio sia molto ampio – ha spiegato l'astronomo Steven Tingay, tra i protagonisti della ricerca – la porzione di spazio che abbiamo esaminato equivale a cercare qualcosa negli oceani terrestri guardando solo un volume d'acqua pari a quello di una piscina da giardino. Dato che non possiamo sapere come un'eventuale civiltà aliena possa usare la tecnologia dobbiamo continuare a cercare usando strategie diversificate”. Che la caccia continui! IL SOLE PUÓ AIUTARE GLI SCIENZIATI A SCOVARE PIANETI “SOSIA" DELLA TERRA: ECCO COME

Scoperto pianeta che ruota attorno a tre Soli: ecco dove si trova e tutti i dettagli

Clamorosa la scoperta effettuata dal team di scienziati capitanato da Nienke van der Marel, astrofisico presso l'Università di Victoria (Canada): l'esopianeta HD 131399Ab, come riportato sulle riviste Science e The Astrophysical Journal, ruota attorno a ben tre Soli, il che lo rende praticamente unico nello spazio. Quest'astro ruota intorno alla stella più luminosa con un'orbita allargata mentre le altre due, più piccole e meno luminose, ruotano l'una intorno all'altra, separate da una distanza pari a quella tra il Sole e Saturno. Di conseguenza HD 131399Ab ospita tre albe e tre tramonti al giorno e può assumere colorazioni diverse a seconda delle luce che “subisce". SCOPERTO UN NUOVO BUCO NERO FORMATOSI DOPO UNA COLLISIONE: ECCO DOVE E COME


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Le caratteristiche di HD 131399Ab

HD 131399Ab, riporta Ansa.it, ha una massa quattro volte superiore a quella di Giove, si trova a 320 anni luce dalla Terra (nella costellazione del Centauro) e dovrebbe avere appena 16 milioni di anni, il che lo rende tra i pianeti più giovani mai scoperti nel cosmo. HD 131399Ab ospita una temperatura di 580 gradi, clamorosa se consideriamo quelle terrestri ma che invece fanno di esso uno degli astri più freddi mai rinvenuti.

Arriva lo strumento per scoprire se c'è vita aliena su un altro pianeta: ecco i dettagli

Questo è l'interrogativo che si pongono gli scienziati e, più in generale, milioni di persone in tutto il mondo: esistono altre forme di vita nello spazio? O la Terra è l'unico pianeta “animato?" Al momento non ci sono prove concrete che testimonino l'esistenza della vita su Marte, Giove o addirittura esopianeti… ma non vi è certezza nemmeno del contrario data l'impossibilità di verificare di persona (eccetto Marte sul cui suolo l'uomo dovrebbe sbarcare tra pochi anni). E mentre le osservazioni astronomiche proseguono ecco che nasce uno strumento statistico in grado di calcolare la probabilità di vita extraterreste. A idearlo sono stati i ricercatori dell’Università di Roma Tor Vergata, coordinati dal Prof. Amedeo Balbi, e quelli del Politecnico Federale di Losanna (Epfl) guidati da Claudio Grimaldi. Ma di cosa si tratta?

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Lo strumento statistico

Lo strumento generato dagli scienziati italo-svizzeri, come riportato sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze (Pnas), si basa essenzialmente sulle “firme biologiche", ovvero sul rilevamento di ossigeno, metano o ozono (grazie alla tecnica della spettroscopia) su una determinata superficie. I ricercatori hanno sviluppato un sistema che se venisse rilevata anche una sola firma biologica si potrebbe concludere (con una probabilità maggiore del 95%) che i pianeti abitati nella galassia siano più di 100.000. L'obiettivo quindi è utilizzare questo sistema per tutte le aree già note dello spazio, in modo da avere la certezza o la smentita (più o meno ufficiale) sulla presenza di altri esseri viventi oltre a quelli sulla Terra.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.