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Lunedì 18 Novembre
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Anche nello spazio possono formarsi degli Tsunami di gas: ecco come la NASA li ha scoperti

Ecco cosa hanno scoperto gli scienziati della NASA grazie ad alcune simulazioni al PC

Anche nello spazio possono formarsi degli Tsunami di gas: ecco come la NASA li ha scoperti
Tsunami spaziali, ecco cosa sono (foto: Pixabay)

Attraverso delle simulazioni al Pc è stata evidenziata la presenza di vortici di gas che sfuggono all’attrazione gravitazionale dei buchi neri

Nuove simulazioni al PC svolte dalla NASA hanno evidenziato come il gas che sfugge alla presa gravitazionale dei buchi neri supermassicci potrebbe causare degli autentici “tsunami” nello spazio. Nel nuovo studio finanziato dall’ente astronomico americano, gli astrofisici sono stati in grado di modellare l’ambiente attorno ai buchi neri supermassicci nello spazio profondo. I modelli avrebbero preconizzato la possibile formazione di enormi strutture simili a tsunami attorno a questi buchi neri.

I vortici che possono formarsi in aree distanti dai buchi neri

Si tratta di strutture essenzialmente identificabili con massicce pareti vorticose di gas che sono sfuggite all’intensa attrazione gravitazionale del buco nero. Si ipotizza anche che attorno a questi buchi neri supermassicci si possano creare i presupposti per la formazione di strutture simili a degli tsunami nell’universo. Daniel Proga, astrofisico della NASA, nel corso di una intervista evidenziato come alcuni fenomeni che possono verificarsi sulla Terra per leggi della fisica, possono anche “spiegare alcuni eventi che si verificano anche nello spazio e negli ambienti lontani da un buco nero”.

I deflussi

Lo studio ha analizzato in maniera approfondita l’ambiente che si forma attorno ai buchi neri supermassicci e il modo in cui i gas e le radiazioni interagiscono. I buchi neri supermassicci a volte hanno grandi dischi di gas e materia che turbinano intorno a loro, alimentandoli nel tempo in un sistema combinato noto come nucleo galattico attivo. Questi sistemi, che spesso emettono getti di materiale, emettono raggi X luminosi e brillanti sopra il disco, appena fuori dalla portata gravitazionale del buco nero. Questa radiazione a raggi X crea quello che gli scienziati chiamano “deflusso” con la formazione di una serie di venti che fluiscono fuori dal centro del sistema. CONTINUA A LEGGERE…

Cosa hanno evidenziato le simulazioni

La radiazione a raggi X in questione potrebbe anche aiutare a spiegare perchè si formano aree più dense e gassose attorno ai buchi neri supermassicci chiamati “nuvole”. Queste nuvole , come hanno spiegato gli scienziati della NASA, sono 10 volte più calde della superficie del sole e si muovono alla velocità del vento solare. Le simulazioni al computer effettuate dai ricercatori hanno evidenziato come, in luoghi molto distanti dal buco nero, si possono formare onde di gas e materia. Se a tutto ciò si sommano anche i venti di deflusso sospinti all’esterno dalla radiazione a raggi X, queste onde possono assumere i contorni di veri e proprio tsunami spaziali dagli effetti inquietanti. Si tratta di onde vorticose di gas estendibili fino a 10 anni luce al di sopra del disco. Queste onde, una volta formatesi, sfuggono all’influenza della gravità del buco nero.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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