Asteroide 2006 QV89, nuovi importanti calcoli effettuati dall’Esa: scongiurata la possibilità di impatto

Asteroide 2006 QV89, nuovi importanti calcoli effettuati dall’Esa: scongiurata la possibilità di impatto

Siamo al sicuro dall’asteroide che i titoli terrificanti ci avevano avvertito all’inizio di giugno, secondo le nuove osservazioni dell’Agenzia spaziale europea e dell’Osservatorio europeo. L’asteroide si chiama 2006 QV89. Si estende da 20 a 50 metri e la sua orbita intorno al Sole attraversa la Terra in modo tale che sarebbe stata una possibilità su 7.000 di scontro il 9 settembre. Questa è una probabilità dello 0,00014 percento, che la colloca piuttosto in cima alla lista dei rischi dell’Agenzia spaziale europea (ESA), un catalogo di tutti gli oggetti extraterrestri con una probabilità d’impatto diversa da zero.

I nuovi calcoli

Ora, abbiamo la verità. “L’European Southern Observatory ha concluso che quest’anno l’asteroide 2006 QV89 non è in rotta di collisione – e la possibilità di un impatto futuro è estremamente remota“, ha chiarito l’ESA in un annuncio. Per la prima volta, gli astronomi hanno escluso una collisione di asteroidi non rilevandola. Gli asteroidi sono davvero difficili da vedere. Sono piuttosto piccoli, si spostano a grandi distanze e spesso non sono molto riflettenti. Inoltre, più piccoli sono – ovviamente – più difficili da rilevare. Spesso quando si presenta un asteroide, gli astronomi eseguono una serie di misurazioni, quindi l’asteroide si sposta e diventa di nuovo inosservabile.

Fu scoperto nel 2006

2006 QV89 è un asteroide di questo tipo. Fu scoperto nel 2006 e nel corso di 10 giorni gli astronomi presero osservazioni. Poi è svanito.  Ma quei 10 giorni hanno fornito dati sufficienti per gli scienziati per calcolare la sua orbita ellittica – arrivando alla conclusione che l’asteroide avrebbe attraversato l’orbita terrestre il 9 settembre 2019 in un punto abbastanza vicino al nostro pianeta che c’era il rischio di collisione.

Il nuovo metodo

Questo è un calcolo piuttosto ingegnoso basato su dati limitati, non sappiamo ancora esattamente dove si trova in un dato momento. È qui che entra in gioco il metodo di non rilevamento  “Anche se non conosciamo esattamente la traiettoria del QV89 del 2006, sappiamo dove apparirà in cielo se fosse in rotta di collisione con il nostro pianeta“, ha scritto l’ESA. “Pertanto, possiamo semplicemente osservare questa piccola area del cielo per verificare che l’asteroide sia effettivamente, si spera, non là.”

Usato un potente telescopio

Quindi, questo è quello che hanno fatto gli scienziati il 4 e il 5 luglio, hanno girato uno dei più potenti telescopi sulla Terra per cercare quel pezzo di cielo, il Very Large Telescope (VLT) a Paranal, in Cile.Anche se l’asteroide fosse stato molto più piccolo di quanto si pensasse – solo pochi metri, contrariamente alle decine – il VLT sarebbe stato in grado di rilevarlo come una zona di luminosità in quell’area del cielo.

Grande come un campo da calcio

L’asteroide è stato inserito nella lista degli oggetti che presentano un potenziale rischio per il nosto pianeta, nonostante il basso rischio di impatto, in quanto l’elenco comprende “tutti gli oggetti che non hanno zero possibilità di colpire la Terra”. Si tratta di un asteroide grande quasi quanto un campo da calcio: 2006 QV89 ha un diametro di oltre 40 metri, con 109 metri di lunghezza per 48.5 di larghezza.