Asteroide Bennu, ecco come la NASA si prepara all’atteso “touchdown”
Scoperto circa 20 anni fa, l’asteroide Bennu presenta una forma sferoidale con un diametro di 500 metri ed è stato studiato approfonditamente durante la missione Osiris-Rex della NASA. La sua orbita moderatamente eccentrica tende ad inclinarsi di sei gradi rispetto al piano dell’ellittica e proprio per tale caratteristica sono stati ipotizzati possibili impatti con la terra tra il 2169 e 2199. Per valutare con maggior precisione la sua struttura sarebbero necessarie varie osservazioni con prelievi di materiale, che rappresentano i principali obiettivi della missione Osiris-Rex. E intanto il veicolo spaziale progettato e realizzato dalla NASA ha recentemente portato a termine le fasi conclusive dei test sull’asteroide e si sta preparando al touch-down. AVVISTATO METEORITE CHE “RIMBALZA”: ECCO DOVE E COSA SIGNIFICA
Quali sono le ultime scoperte sull’asteroide Bennu
Ad agosto 2020 è stato condotto un importante test di matchpoint, accompagnato dalla raccolta di numerosi campioni. Grazie alla perfetta manovra Matchpoint Burn, realizzata ad aprile 2020, la sonda è stata in grado di avvicinarsi ancora maggiormente al sito campione raggiungendo un’altezza di circa 40 metri prima di abbandonare l’asteroide. Tale prova ha consentito al team di studiosi di migliorare ulteriormente le sequenze di discesa, raccogliendo (tramite un braccio robotico) preziosi materiali da esaminare. Nella fase di risalita è stato inoltre possibile verificare l’attendibilità dei sistemi di imaging, di navigazione e di rilevamento del veicolo spaziale per avere la certezza della sua corretta funzionalità. SCOPERTI LAGHI SALATI SOTTO LA SUPERFICIE DI MARTE: I CLAMOROSI RISULTATI
Prospettive di ricerca
È programmato per il prossimo 20 ottobre un nuovo programma di raccolta di campioni, che poterebbe rivelarsi fondamentale per un’analisi più approfondita dell’asteroide Bennu. Il sistema Osiris-Rex sarà in grado di toccare la superficie di Bennu per una durata di 5 secondi, sparando una certa quantità di azoto pressurizzato per muovere il terreno e raccogliere i campioni. Le tempistiche sono importantissime poiché l’astronave rimane per pochi secondi appoggiata sull’asteroide prima di indietreggiare. Tale veicolo dovrebbe ritornare sulla terra il 24 settembre 2023, dopo aver terminato la raccolta delle campionature previste dal piano di ricerca. ECCO QUANTE RADIAZIONI ARRIVANO SULLA TERRA DALLA LUNA E COSA COMPORTANO
Le prime foto della NASA
Sono già disponibili le prime, emozionanti, immagini dell’asteroide Bennu e dei siti dei prelievi, dove cioé si è fermata l’astronave anche se pochissimi istanti. Due mesi fa la NASA ha pubblicato queste foto per dimostrare come le ricerche astronomiche abbiano ormai raggiunto livelli di estrema perfezione e consentano quindi di acquisire dati assolutamente inimmaginabili fino a poco tempo fa.
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