Un asteroide gigante sta per sfiorare la Terra: ecco il pianeta a rischio collisione
Si avvicina sempre di più alla Terra l’asteroide gigante sotto osservazione da mesi: mercoledì 29 aprile 2020 infatti, come riportato da HuffingtonPost.it, un corpo celeste grande quanto il Monte Bianco (chiamato OR2 del 1998) “sfiorerà” il nostro pianeta. Ma niente paura: questa “creatura spaziale” passerà a 6,3 milioni di chilometri dalla Terra, una distanza molto ampia che non prevede conseguenze per il nostro mondo. Piuttosto è un altro il pianeta a rischio collisione, proprio Marte su cui gli scienziati americani, russi, europei e cinesi vorrebbero sbarcare entro i prossimi anni. Un enorme radiotelescopio all’interno di un cratere lunare
Precisazione della Nasa avvenuta su Twitter
L’Agenzia spaziale americana ha specificato suTwitter che l’asteroide OR2 del 1998 non rappresenta un pericolo per il nostro Pianeta. L’OR2 del 1998 presenterebbe un diametro compreso tra i 1,5 e 4 chilometri e transiterà ad una distanza grande quasi diciassette volte quella tra Luna e Terra. L’asteroide avrà una luminosità di 10.9 magnitudini e dovrebbe essere visibile anche con piccoli telescopi, ma non ad occhio nudo. Gli astronomi all’Osservatorio di Arecibo a Puerto Rico proprio in questi giorni hanno iniziato osservazioni dettagliate. Le immagini radar ad alta risoluzione che saranno ottenute da Arecibo dovrebbero fornire agli scienziati una migliore stima delle dimensioni e della forma della roccia spaziale. Secondo le stime attuali, l’asteroide è largo 1,8 km e lungo 4,1.
Asteroide scoperto nel 1998
L’asteroide OR2 fu scoperto nel 1998 dai ricercatori del programma NEAT (Near-Earth Asteroid Tracking). Il programma è gestito dal Jet Propulsion Laboratory della Nasa. Questo asteroide fu classificato come “oggetto potenzialmente pericoloso” sulla base delle distanze dalla Terra potenzialmente raggiungibili e delle sue dimensioni. Si tratta di una procedura di routine per oggetti cosmici di questo tipo. Gli scienziati da tempo lavorano su metodologie in grado di deviare un asteroide in linea di principio in grado di colpire il nostro Pianeta, ma il primo passo resta sempre quello di osservare il cosmo e di calcolare le traiettorie prima di procedere in questo senso, che finora non è mai stato necessario.
Come osservare l’asteroide
L’asteroide non sarà visibile a occhio nudo, ma un normale telescopio sul balcone o addirittura un buon binocolo saranno sufficienti per rintracciarlo. Bisognerà puntare il binocolo o telescopio tra le ore 21 e le 01 della notte tra il 29 e il 30 aprile. A breve sarà pubblicata anche una mappa precisa con le coordinate per il puntamento. Non si vedrà una scia istantanea perché non si tratta di un meteorite. Sarà un puntino luminoso che si muoverà più velocemente di un pianeta.
Scoperta la galassia che emette onde radio: ecco qual è e dove si trova
Esiste una galassia in grado di emettere onde radio. Non è un film di fantascienza ma una vera e propria scoperta effettuata da un team internazionale di ricercatori. Nell’Universo sconfinato, infatti, i due lobi di una galassia molto lontana dal pianeta Terra sono in grado di emettere onde radio ed entrare in collegamento tramite un campo magnetico, un fenomeno particolare che finora non si era mai visto. Questa galassia è chiamata ESO 137-006, come riporta la rivista Astronomy and Astrophysics, si trova nell’Ammasso del Regolo nel cielo australe, a 250 milioni di anni luce da noi, ed ha letteralmente stupito gli scienziati con un evento astronomico fino a pochi giorni fa inimmaginabile.
I dettagli della scoperta
La galassia ESO 137-006 è stata osservata attraverso il radiotelescopio speciale MeerKAT da un team di esperti coordinato da Mpati Ramatsoku della Rhodes University (Sudafrica) e associata all’INAF di Cagliari: lo studio, pubblicato nella rivista citata nel paragrafo precedente, dimostra come questa galassia ospiti un buco nero supermassiccio da cui nascono e si propagano due estesi e luminosi “lobi” di emissione radio. Gli astronomi si sono trovati davanti a veri e propri filamenti multipli di emissione radio estremamente collimati che collegano i due lobi della galassia. Il nuovo traguardo dei ricercatori sarà ora studiare questi filamenti per comprendere le dinamiche attraverso le quali sono i grado di emettere onde radio e campi magnetici.
Le parole degli esperti
“Siamo rimasti sorpresi – ha dichiarato Matteo Murgia, ricercatore di Cagliari e tra i collaboratori dello studio – nell’osservare questi filamenti così collimati: si tratta di un fenomeno totalmente nuovo rispetto a quanto già conoscevamo di questa classe di AGN. La loro emissione è probabilmente radiazione di sincrotrone, dove le onde radio sono prodotte da elettroni ad alta energia che si muovono a spirale in un campo magnetico”. “Tuttavia – ha concluso Murgia – al momento non abbiamo idea di quando e perché questi canali si siano formati, né del perché siano così collimati e uniformi”. Il team di esperti è tuttora al lavoro per approfondire lo studio dei filamenti di questa “radio galassia”.
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