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Giovedì 14 Novembre
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Astronomia, gli studi sui meteoriti rivelano la presenza di un oggetto enorme nel sistema solare

Ecco la nuova scoperta pubblicata su Nature Astronomy che svelerebbe l'esistenza di un enorme corpo celeste nel sistema solare

Astronomia, gli studi sui meteoriti rivelano la presenza di un oggetto enorme nel sistema solare
Sistema solare, svelata l'esistenza di un enorme corpo celeste

Rilevata la presenza di un oggetto enorme all’interno del sistema solare: lo studio è stato pubblicato su Nature Astronomy

Uno studio riportato dalla rivista scientifica “Nature Astronomy” riporta un fatto straordinario che è avvenuto nel 2008 nello spicchio di cielo sopra il Sudan. Il meteorite Almahata Sitta, infatti, si è frantumato nello Spazio e milioni di frammenti sono caduti fra le dune del deserto. La particolarità di questo evento risiede nel fatto che, per la prima volta nella storia della scienza, è stato possibile prevedere con largo anticipo l’impatto di un asteroide sulla Terra, attività che ha permesso agli scienziati di raccogliere oltre 600 frammenti del meteorite chiamato 2008 TC3. Tali frammenti sono stati raggruppati in una collezione che ha preso il nome di Station Six: i frammenti sono stati analizzati per carpire tutti quegli aspetti chimici che potrebbero rivelare informazioni sull’origine dell’asteroide. Leggi anche Le autostrade cosmiche scoperte nel sistema solare velocizzano lo spostamento dei corpi celesti. 

I frammenti dell’asteroide proverrebbero da un corpo carico d’acqua

L’analisi di 2008 TC3 ha rivelato delle notizie davvero molto sorprendenti. Secondo la geologa Vicky Hamilton, ricercatrice dell’Università del Colorado, tutti i frammenti sarebbero provenienti da un corpo più grande ricco d’acqua. Uno dei limiti maggiori della ricerca, però, è stato il fatto che il frammento assegnato al gruppo della Dott.ssa Hamilton aveva dimensioni molto piccole, di appena 50 milligrammi, troppo pochi per riuscire ad ottenere tutte le informazioni necessarie che l’asteroide potrebbe rivelare.

Come è stato condotto lo studio

La tecnica utilizzata per l’analisi è stata quello del microscopio a infrarossi, grazie al quale è stato possibile scoprire che all’interno del frammento analizzato è stato trovato un cosiddetto anfibolo, un cristallo idratato molto raro da trovare negli asteroidi. L’eccezionalità dell’anfibolo è data dal fatto che per formarsi ha necessità di un’esposizione prolungata al calore e alla pressione: ciò ha suggerito che l’asteroide dal quale si sono staccati i frammenti farebbero parte di un asteroide molto grande, della stessa classe del pianeta nano Cerere. L’asteroide non esisterebbe più ma questa informazione presumerebbe l’esistenza di altre realtà analoghe nel Sistema Solare.

Le conclusioni degli scienziati

Purtroppo non c’è molto altro che i frammenti di 2008 TC3 possono rivelare perché ognuno di essi è davvero molto piccolo e servirebbero campioni di dimensioni maggiori per riuscire a ricavare più informazioni dalle analisi chimiche. Tuttavia i ricercatori che se ne occupano hanno potuto comunque formulare delle ipotesi, in particolare relative alla presenza di bacini molto ricchi di acqua sulla superficie degli asteroidi più grandi. La mineralogia davvero particolare degli asteroidi come quello ritrovato in Sudan fanno pensare che queste realtà rappresenterebbero l’anello che manca per comprendere pienamente la differenza che esiste fra le varie classi di asteroidi attualmente presenti nel Sistema Solare.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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