Buco nero impossibile, tre studi lo mettono in discussione: le sue dimensioni frutto di errore di calcolo?

Primi dubbi sul buco nero impossibile: la sua massa inspiegabile? Sarebbe frutto di un errore di calcolo: tre studi lo dimostrano

Buco nero impossibile, crescono i dubbi - Foto Ansa
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Buco nero impossibile, tre studi lo mettono in discussione: le sue dimensioni frutto di errore di calcolo?

Solo poche settimane fa, nel mese di novembre, sulla rivista Nature era stata annunciata una clamorosa scoperta, quella del buco nero “impossibile”: come si legge su Ansa.it, però, ora iniziano a circolare i primi dubbi. La presunta massa di questo mostro cosmico, infatti, potrebbe essere in realtà frutto di un errore di valutazione.

La massa del buco nero pari a 70 volte quella del Sole? Tre studi sono in disaccordo

Il buco nero, infatti, avrebbe una massa stimata pari a 70 volte quella del Sole, di fatto inspiegabile dalle attuali teorie: tre studi, però, hanno messo tutto in dubbio. Gli studi in questione sono indipendenti e comparsi da poco su arXiv, il sito che traccia le ricerche non ancora sottoposte a revisione per la pubblicazione ufficiale su riviste scientifiche.

I tre studi si concentrano sulla luce

I tre studi in questione sono stati prodotti dall’Università della California a Berkeley, dall’Università Cattolica di Lovanio in Belgio e da una collaborazione internazionale guidata dall’Università di Auckland della Nuova Zelanda e si concentrano su un presunto errore riguardante la luce.


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L'errore a causa di un'illusione ottica?

La luce, infatti, è stata interpretata come emissione del disco di accrescimento del buco nero. La radiazione, secondo gli studi, sarebbe in realtà dovuta alla stella compagna che insieme al buco nero forma il sistema binario LB-1. Si tratterebbe, quindi, di un’illusione ottica che avrebbe portato all’errata stima della massa del buco nero, che non sarebbe pari a 70 volte quella del Sole ma inferiore alle 20 masse solari, valore compatibile con i modelli teorici. 

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A novembre la scoperta su Nature

Il buco nero in questione, che si trova a 15.000 anni luce da noi, fosse confermata la sua massa inferiore non sarebbe destinato a riscrivere i modelli delle stelle che spiegano la formazione dei buchi neri. La scoperta pubblicata a novembre su Nature dall’Accademia Cinese delle Scienze, con la partecipazione di Mario Lattanzi dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, resta molto interessante ma non rivoluzionaria. 

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.