Carbonio alieno scoperto in Sud Africa: tutti i dettagli

Individuate tracce di carbonio alieno, spettacolare scoperta del Centre for Molecular Biophysics di Orléans

Carbonio alieno scoperto in Sud Africa: tutti i dettagli, foto: Pixabay.com
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Individuate tracce di carbonio alieno

I ricercatori hanno scoperto tracce di carbonio alieno trasportato sulla Terra da meteoriti. Gli scienziati hanno scoperto tracce di materiale organico extraterrestre sepolto all'interno di sedimenti vulcanici da oltre 3,3 miliardi di anni fa. Si tratta di scoperta importante per lo studio dell'origine della vita sulla Terra. Sono le montagne Makhonjwa del Sud Africa ad ospitare alcune delle rocce più antiche del pianeta, ma anche queste tracce di carbonio proveniente dallo spazio, come riportano Focus.it, Ansa.it e  Sciencealert.com.

Un tesoro inaspettato

Nello strato di rocce risalenti a 3,3 miliardi di anni è rimasto nascosto un tesoro inatteso. Si tratta di due diverse tracce di carbonio di provenienza extraterrestre, probabilmente  i resti di un bombardamento di meteoriti che prese di mira la Terra agli inizi della sua vita. La scoperta è stata pubblicata sulla scientifica Geochimica et Cosmochimica Acta. Si tratta di una conferma ulteriore del contributo dei massi extraterrestri come asteroidi e meteoriti nella genesi della vita sulla Terra.

Lo studio

Il carbonio alieno è stato scoperto da un gruppo di ricercatori del Centre for Molecular Biophysics di Orléans (Francia). Gli studiosi stavano analizzando uno strato di sedimenti vulcanici di 2 millimetri di spessore nel Josefsdal Chert, nella regione delle Makhonjwa Mountains, in Sudafrica. Gli strumenti dei ricercatori hanno registrato due segnali anomali, indicanti residui di materiale organico (carbonio) insolubile. Secondo gli espetti si tratterebbe di una spia piuttosto attendibile della provenienza extraterrestre.


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La prima volta

“Questa è la prima volta che abbiamo trovato prove reali del carbonio extraterrestre nelle rocce terrestri", ha spiegato a New Scientist l'astrobiologa Frances Westall del CNRS Center for Molecular Biophysics in Francia. Per miliardi di anni, la Terra è stata invasa da meteoriti che hanno impattato violentemente riorganizzando la superficie del pianeta. Cosa lasciano queste rocce spaziali quando arrivano qui? Molti scienziati pensano che alcuni dei mattoni per la vita sul nostro pianeta potrebbero essere arrivati ​​come molecole spaziali.

Uno dei segnali somiglia a campioni di meteoriti

Uno dei segnali EPR assomiglia a qualcosa che gli scienziati hanno visto prima nelle condriti carbonatiche: antichi campioni di meteoriti contenenti composti organici. “Questi sedimenti si formano durante l'ingresso di oggetti extraterrestri nell'atmosfera terrestre," ha spiegato l'anno scorso il primo autore della nuova ricerca, l'ingegnere chimico Didier Gourier della PSL Research University.

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I dubbi dei ricercatori

La materia organica idrogenata può sopravvivere solo se la temperatura della materia in caduta non supera le poche centinaia di gradi. Nella loro ipotesi, i ricercatori suggeriscono che le ricadute di una grandine di micrometeoriti potrebbero essersi mescolate nell'atmosfera con nuvole di cenere vulcaniche, e mentre la materia si spostava lentamente verso la superficie della Terra, tracce di carbonio extraterrestre sono state conservate.

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Serviranno ulteriori studi

Certo, tutto questo rimane molto ipotetico per ora. E anche se questo scenario fosse il modo in cui è successo, non si sa bene quale forma abbia preso questa antica materia organica e non si può nemmeno essere sicuri che la sua pioggia sulla Terra sia in qualche modo legata all'evoluzione della vita come la conosciamo oggi. Eppure, è una scoperta importante nella scienza delle sostanze organiche extraterrestri, e tutte le incognite sono ottime vie per continuare ad esplorare.

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Alessandro Allegrucci

Laurea triennale in Scienze Forestali ed Ambientali e Laurea magistrale in Scienze Agrarie e del Territorio. La mia più grande passione resta da sempre la meteorologia, approfondita attraverso la tesi di laurea sperimentale e un master di "Meteorologia Nautica". I fenomeni naturali, la loro bellezza e potenza sono tra le cose che più mi affascinano al mondo.