C'è vita su Marte? Un recente studio ha aperto le porte a nuovi scenari

Il team di ricerca si è concentrato sul ghiaccio d'acqua formatosi su Marte negli ultimi milioni di anni, risultato di antiche nevicate miste a polvere

Cratere Marte, ecco le nuove scoperte (foto Pixabay)
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Un recente studio condotto dalla NASA suggerisce che la vita microbica potrebbe trovare un habitat potenziale sotto il ghiaccio superficiale di Marte

Gli scienziati non hanno ancora scoperto prove che attesterebbero la presenza di forme vita su Marte. La superficie marziana oggi si presenta ostile a qualsiasi forma di vita, persino ai microbi. Alcuni scienziati affermano che i microbi potrebbero essere trovati sottoterra, dove sarebbero più protetti dalle dure condizioni della superficie. Ma una nuova ricerca della NASA potrebbe aprire nuovi scenari finora impensabili. Secondo la nuova scoperta, la presenza di forme di vita su Marte potrebbe annidarsi sotto i depositi di ghiaccio.

Cosa si è scoperto

Secondo i ricercatori l'acqua di fusione sotto il ghiaccio polveroso potrebbe essere una casa ideale per i microbi. Ci sarebbe anche abbastanza luce solare che attraversa il ghiaccio traslucido per far avvenire la fotosintesi. Ormai sappiamo per certo che l'acqua è essenziale per la vita sulla Terra. Ecco perchè sarebbe opportuno “seguire l'acqua" anche su Marte per trovare le tracce di vita che stiamo cercando da sempre. Il vero problema è che l'acqua non può rimanere in superficie a causa dell'atmosfera estremamente fredda e sottile. Al massimo, ci sono piccole quantità di salamoie temporanee nel terreno. Potrebbe esserci acqua liquida molto più in profondità nella crosta, ma troppo profonda perché i rover o i futuri astronauti possano raggiungerla. Ma c'è un'altra possibilità. Sulla Terra, pozze di acqua di fusione possono esistere sotto strati di ghiaccio (o sopra, poiché l'atmosfera è molto più spessa). Lo stesso potrebbe valere anche per Marte. Ci sono molti depositi di ghiaccio, specialmente ai poli. In particolare, il ghiaccio polveroso sarebbe l'ideale per l'esistenza di tale acqua di fusione.

Cosa hanno rivelato i modelli informatici

Utilizzando la modellazione al computer, i ricercatori hanno scoperto che per alcuni depositi di ghiaccio superficiali su Marte, abbastanza luce solare potrebbe filtrare per supportare la fotosintesi. Dovrebbe esserci anche un po' di acqua di fusione sotto il ghiaccio, simile alla Terra. Secondo il nuovo studio, i depositi di ghiaccio con un po' di polvere mescolata sarebbero l'ideale. La polvere più scura assorbirebbe più luce solare, aiutando il ghiaccio sul fondo dei depositi a sciogliersi. Questo stesso processo avviene anche sulla Terra. In superficie, il ghiaccio sublima direttamente in gas nell'atmosfera fredda e sottile. Ma sotto uno strato di ghiaccio, può diventare liquido. La neve e il ghiaccio densi possono sciogliersi dall'interno verso l'esterno, lasciando entrare la luce solare che li riscalda come una serra, anziché sciogliersi dall'alto verso il basso.


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Le ultime prove individuate

I luoghi più probabili per tali depositi di ghiaccio polveroso sarebbero nei “tropici" marziani, tra i 30 e i 60 gradi di latitudine, sia nell'emisfero settentrionale che in quello meridionale. Lo scorso agosto, gli scienziati hanno affermato di aver trovato prove inconfutabili della presenza di un oceano di acqua liquida nelle profondità della crosta marziana. L'acqua si troverebbe ad una profondità da 11 a 20 km sotto la superficie. Questa è una profondità sufficiente per mantenere l'acqua liquida. Non è necessaria alcuna copertura di ghiaccio. Si tratta però di profondità non esplorabili con i mezzi che attualmente abbiamo a disposizione. Secondo questo studio, però, la vita microbica su Marte potrebbe esistere in pozze di acqua liquida sotto depositi di ghiaccio polverosi.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.