Come si è formata la Luna? Dalle emissioni di carbonio rilevate sul satellite nasce una nuova importante teoria
Un veicolo spaziale in orbita attorno alla Luna ha rilevato qualcosa di veramente strano. Il nostro satellite sta emettendo un flusso costante di ioni di carbonio da quasi tutta la sua superficie, contrariamente al pensiero di vecchia data che la Luna sarebbe impoverita di carbonio e altri elementi volatili. Sembra che il carbonio sia stato lì dalla formazione della Luna, o molto poco dopo, circa 4,5 miliardi di anni fa. Ciò significa che potrebbe essere necessario riconsiderare i dettagli della teoria dell’impatto della formazione della Luna – che dipende in gran parte dalla mancanza di sostanze volatili, come riporta sciencealert.com. Vediamo di seguito i dettagli dello studio. Superluna di maggio, lo spettacolo nei cieli: ecco quando osservarla e come fotografarla anche senza reflex
Lo studio
I risultati provengono dalla navicella spaziale Selenological and Engineering Explorer dell’Agenzia giapponese di esplorazione aerospaziale (JAXA), meglio conosciuta con il suo soprannome, Kaguya. Un decennio fa, ha trascorso circa un anno e mezzo in orbita attorno alla Luna, raccogliendo osservazioni. Uno dei suoi strumenti era uno spettrometro di massa ionica, che rilevava e mappava gli ioni lunari, incluso il carbonio, qualcosa che non era emerso nei dati di Apollo, portando alla convinzione che la Luna ne avesse ben poco, Ma recenti analisi hanno trovato tracce di carbonio e acqua volatile all’interno dei crateri lunari, spingendo ad adeguare il modello di formazione dell’impatto. Un team di ricercatori quindi ha rivisitato i dati di Kaguya per cercare di capire da dove provenisse il carbonio.
Le emissioni di carbonio
I ricercatori nel loro articolo hanno scritto che le emissioni sono state distribuite su quasi tutta la superficie lunare, ma le quantità differivano rispetto alle aree geografiche. “Le nostre stime dimostrano che il carbonio indigeno esiste sull’intera Luna, supportando l’ipotesi di una Luna contenente carbonio, in cui il carbonio era incorporato nella sua formazione e / o trasportato miliardi di anni fa.” Le misure rilevate hanno trovato una concentrazione di ioni di carbonio che non poteva essere spiegata dalla deposizione di carbonio da parte del vento solare, né dall’impatto di micrometeoriti – entrambi meccanismi noti per fornire alla Luna piccole quantità di carbonio.
Concentrazioni differenti
Inoltre, le concentrazioni variavano. Le più giovani pianure vulcaniche di basalto sul lato lunare vicino alla Terra emettevano più ioni di carbonio rispetto agli altopiani più vecchi. Ciò suggerisce che il carbonio è incorporato nella Luna. Il modello di formazione di impatto lunare è basata su un grande corpo chiamato Theia che si è scontrato con la Terra nei primi anni del Sistema Solare. Ma la collisione di Theia avrebbe generato temperature piuttosto intense – 4.000-6.000 Kelvin – che avrebbero dovuto parzialmente vaporizzare i detriti e far bollire i volatili, producendo quella che è conosciuta come una Luna ‘secca’ impoverita.
Ricerca pubblicata su Science Advances
Il fatto che i rilevamenti abbiano invece rivelato una Luna ricca di volatili suggerisce che le temperature generate dall’impatto avrebbero potuto essere molto meno intense di quanto si pensasse in precedenza. O forse il modello di impatto avrà bisogno di altre revisioni. La ricerca è stata pubblicata su Science Advances.
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