Ecco come l’astronomia ha fatto passi da gigante nella previsione delle eclissi, dai fallimenti di Hi e Ho alle intuizioni di Newton
In passato le previsioni riguardanti le eclissi solari erano tutt’altro che semplici. Gli antichi astronomi andavano incontro a cocenti fallimenti quando si azzardavano a prevedere una eclissi. Per un esempio, i famosi astrologi di corte, Hi e Ho al servizio dell’imperatore K’ang nell’antica Cina, fallirono miseramente quando predissero l’eclissi nel 2159 a.C. L’imperatore, convinto che i due astronomi si prendessero gioco di lui, decise di decapitarli.
L’intuizione di Newton
In genere le eclissi si verificano all’incirca ogni due anni. Lo studio della gravità è fondamentale per poter predire questo fenomeno. Il primo a scoprire la gravità universale fu il matematico britannico, Isaac Newton, quando vide una mela cadere da un albero mentre si rilassava a casa della madre in un pigro pomeriggio. Vide la mela cadere in linea retta verso la Terra. In quella caduta, Newton vide qualcosa di straordinario. Notò la mela accelerare nel momento della caduta. E tutte le accelerazioni richiedono una forza. Quindi, la Terra stava applicando una forza alla mela anche se non la stava toccando.
La forza di gravità universale
Il vecchio Isaac sapeva bene che ogni azione ha una reazione uguale e contraria. Se la Terra sta applicando una forza per accelerare la mela, allora la mela deve applicare una forza per accelerare la Terra. Qualunque sia questa forza di gravità, deve essere reciproca e in entrambe le direzioni. Il motivo per cui la mela si muove più della Terra è perché la massa della Terra è molto più grande. Newton capì che se la Terra applica la gravità alla mela e la mela applica la gravità alla Terra, allora questa forza di gravità deve operare simultaneamente con tutte le coppie di oggetti in tutto l’universo. In altre parole, la gravità deve essere universale.
Le implicazioni della forza di gravità universale sulla previsione delle eclissi
Newton ha compreso le implicazioni di questa nuova forza di gravità universale e questo gli ha consentito di poter prevedere la velocità della luna nella sua orbita. Fu così in grado di spiegare i movimenti di tutti i pianeti e di tutte le lune attorno ai pianeti. E poi prese tutto questo fantastico lavoro, lo scrisse in un libro, lo mise su uno scaffale e se ne dimenticò.
Rimase seduto lì per anni fino a quando uno dei suoi amici, Edmond Halley, lo invogliò a pubblicarlo. Lo stesso Edmond Halley fece leva sulla nuova teoria della gravità universale per venire a capo di molte questioni irrisolte che stavano a cuore agli astronomi. In particolare, ha capito i cicli di una particolare cometa che porta il suo nome scavando nei registri storici e usando quei dati per calcolare i tempi della sua ricomparsa.
Halley predisse l’eclissi del 1715
Halley,inoltre, è stato in grado di prevedere un’imminente eclissi solare totale sulla sua città natale: Londra. Usando la teoria della gravitazione universale di Newton, Halley predisse l’eclissi del 3 maggio 1715, sbagliando solo di pochi minuti (quattro per la precisione), senza l’uso di un calcolatore. Fece leva solo sui documenti storici e sulle leggi di Newton.
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