Creare una Terra digitale per salvarci dai cambiamenti climatici: ecco il progetto dell'ESA

Ecco come funzionerà il modello Digital Twin Earth, creato per salvare il pianeta dal riscaldamento globale

Riscaldamento globale, immagine di repertorio fonte Pixabay.
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Ecco come funzionerà il colossale modello digitalizzato del pianeta

Di fronte alla minaccia del cambiamento climatico molte realtà hanno messo in campo le loro forze e la tecnologia a loro disposizione per cercare di contribuire ad arginare il problema. L'Agenzia Spaziale Europea (ESA), ha introdotto Digital Twin Earth, un modello in cui viene realizzato un collage ad altissima definizione di immagini satellitari e sensori terrestri per realizzare una rappresentazione dinamica dell'evoluzione dei territori e delle coste.

Un modello matematico della Terra

Attualmente le tecnologie utilizzate per questa mappatura sono in fase di sviluppo e vengono integrati i dati con super computer dedicati. Si tratta di un progetto che è stato discusso anche nell'ambito del COP26, la conferenza delle Nazioni Unite proprio dedicata allo scottante tema del cambiamento climatico e all'urgenza di un intervento, che si è tenuto a Glasgow. Il colossale modello digitalizzato del pianeta, non è soltanto una mappa, perché in questo caso le tecnologie sono già tutti disponibili e basta andare su i servizi di geolocalizzazione per riuscire a vedere dettagli incredibili fino a qualche anno fa, ma un sistema attivo per il monitoraggio degli effetti delle attività umane sui processi naturali e sull'ambiente con simulazioni.

Parola agli esperti

Noel Gourmelen, uno scienziato che presso l'Università di Edimburgo si occupa della criosfera, ha spiegato come utilizzando le osservazioni prese con i satelliti e integrandole con intelligenza artificiale e simulazioni numeriche molto spinte è stato possibile creare un modello della calotta di ghiaccio dell'Antartide. Il sistema include biosfera, atmosfera e una parte dell'oceano circostante, oltre che l'idrologia. Tramite questa simulazione, che ha richiesto l'impiego di supercomputer di altissimo livello e molto tempo di elaborazione, perché si tratta di miliardi di calcoli al secondo, è stato possibile creare un modello che rappresenta l'andamento dell'acqua di fusione sotto la glassa calotta glaciale e al di sopra della superficie. Questo ha consentito di studiare approfonditamente l'andamento degli scenari idrologici e di come i vari ambienti si fondono al livello anche termodinamico. CONTINUA A LEGGERE…


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Un modello pensato per far capire a tutti

Attualmente si tratta soltanto di un modello iniziale, che richiede enormi quantità di elaborazioni, ma il progetto è ambizioso e si stanno integrando sezioni di mappa più complesse, rendendo possibile l'interazione su più livelli, per ambito accademico e di ricerca. Tutto è impostato per mantenere un'interfaccia facile per l'utente medio e per le scuole, per consentire approfondimenti e per vedere direttamente che cosa sta succedendo davvero, senza le chiacchiere fuorvianti che riempiono i siti pseudoscientifici ma non fanno nient'altro che disinformazione.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.