Si chiama Edscottite, ed è un minerale mai conosciuto prima d’ora in natura: è stato estratto da un meteorite caduto in Australia
I resti del meteorite Wedderburn vennero trovati nel 1951 ai bordi di una strada di una remota città australiana a nord-est. Si trattava sostanzialmente di un piccolo pezzo roccia del peso di 210 grammi dall’aspetto sicuramente anomalo. Per decenni, gli scienziati hanno cercato di decifrare i suoi segreti e i ricercatori ne hanno appena decodificato uno, che ha lasciato tutti di stucco.
Lo studio è stato pubblicato in Agosto
In uno studio pubblicato nell’agosto di quest’anno, guidato dal mineralogista Caltech Chi Ma, gli scienziati hanno analizzato il meteorite Wedderburn e verificato la prima presenza naturale di quella che chiamano “edscottite”: una rara forma di minerale di carburo di ferro che non è mai stata trovata in natura. Il meteorite Wedderburn si presenta agli occhi come una roccia di colore bianco e nero i cui resti sono stati conservati all’interno della collezione geologica di Musei Victoria in Australia.
Da dove è stato estratto il minerale
Una parte della roccia è stata sezionata ed estratta per analizzarne la composizione. Gli scienziati hanno identificato la presenza di tracce di oro e ferro, insieme a minerali più rari come kamacite, schreibersite, taenite e troilite e appunto la edscottite. La scoperta di edscottite – nominata in onore dell’esperto di meteoriti e cosmochista Edward Scott dell’Università delle Hawaii – è significativa perché mai prima d’ora in natura si era trovata questa formulazione atomica del minerale di carburo di ferro.
Si tratta di un minerale che viene prodotto con la fusione del ferro
Tale conferma è importante, perché è un prerequisito per i minerali essere ufficialmente riconosciuti come tali dall’International Mineralogical Association (IMA). Una versione sintetica del minerale di carburo di ferro è nota da decenni e viene prodotta grazie alla fusione del ferro. Ma grazie all’analisi del Chi Ma e del geofisico UCLA Alan Rubin, edscottite è ora un membro ufficiale del club minerario dell’IMA, che è più esclusivo di quanto si possa pensare.
“Abbiamo scoperto da 500.000 a 600.000 minerali in laboratorio, ma meno di 6.000 di questi minerale sono stati prodotti dalla natura“, ha dichiarato a The Age il curatore senior di geoscienze Stuart Mills di Museums Victoria, che non era coinvolto nel nuovo studio.
Le ipotesi allo studio
Poco si sa su come questo frammento di edscottite naturale sia finito appena fuori dalla zona rurale di Wedderburn ma secondo lo scienziato planetario Geoffrey Bonning dell’Australian National University, il minerale avrebbe potuto formarsi in il nucleo riscaldato e pressurizzato di un antico pianeta.
Molto tempo fa, questo pianeta sfortunato, che produce edscottite, ha patito una sorta di colossale collisione cosmica – che coinvolge un altro pianeta, o una luna o un asteroide – ed è stato fatto a pezzi. I frammenti di questo mondo distrutto sono stati scagliati con forza nello spazio. E’ questa la teoria che Bonning ha prospettato a The Age. I risultati di questa ricerca sono stati riportati su American Mineralogist.
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