Ecco Ariel, il nuovo “occhio spaziale” per gli esopianeti: ecco cos’è e quando verrà lanciato
Finalmente ci siamo: i lavori per Ariel, la nuova sonda spaziale che sarà utilizzata per osservare gli esopianeti, sono ufficialmente iniziati! Dopo cinque anni di studi preliminari, come riportato da Ansa.it, l’Agenzia Spaziale Europea è entrata ufficialmente nella fase di realizzazione di questo apparecchio speciale. Lo scopo della “missione Ariel”, come anticipato, è studiare la composizione chimica delle atmosfere di almeno mille pianeti esterni al nostro Sistema Solare, in modo da mettere gli scienziati nelle condizioni di analizzare più approfonditamente cosa succede “da quelle parti”. Per spedire Ariel nello spazio però ci vorrà ancora tempo, in quanto il lancio è previsto nel 2029. Ma come funzionerà nello specifico? UN FRAMMENTO DI COMETA É ESPLOSO IN ITALIA: ECCO DOVE E QUANDO
I dettagli sul lavoro di Ariel
Ariel, sonda di ultima generazione munita di un telescopio con uno specchio ellittico di un metro di diametro, osserverà un campione variegato di esopianeti (da giganti gassosi a pianeti di tipo nettuniano, super-Terre e pianeti terrestri) nelle frequenze della luce visibile e dell’infrarosso. Scomponendo la luce attraverso gli spettrometri di bordo, Ariel riuscirà ad identificare gli elementi chimici presenti nelle atmosfere degli esopianeti. RILEVATO ASTEROIDE CHE POTREBBE ESSERE IL “GEMELLO PERDUTO” DELLA LUNA
Marte, lanciata nello spazio Hope, la prima sonda araba: tutti i dettagli della missione
E intanto, a proposito di lanci nello spazio, si continua a lavorare per il primo sbarco dell’uomo su Marte: a tal proposito, oltre a Cina, Russia e Stati Uniti, anche gli Emirati Arabi Uniti hanno preparato una missione per avvicinarsi al Pianeta Rosso, “oggetto del desiderio” di tutti gli scienziati astronomici. E i mediorientali non hanno perso tempo. Nelle scorse ore, come riportato da Ansa.it, è stata lanciata nello spazio Hope, la prima sonda araba è stata finalmente stata inviata nello spazio per sorvolare Marte dopo due lanci rinviati per maltempo. Partita dalla base spaziale giapponese Tanegashima con un razzo H-2A della Mitsubishi Heavy Industries, Hope affronterà un viaggio di 493,5 milioni di chilometri prima di raggiungere il Pianeta Rosso nel 2021 e scattare foto dall’alto (anche ravvicinate) che aiuteranno gli esperti a studiare le sue stagioni e scoprire come si sia formata l’acqua in precedenza. Il 23 luglio sarà la volta della sonda cinese Tianwen-1 e il 30 luglio del rover americano Perseverance, tutte dirette su Marte.
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Ecco Ingenuity, il primo elicottero che potrebbe volare sopra Marte
Una delle missioni che il rover Perseverance della NASA affronterà su Marte sarà quella di effettuare il sorvolo del pianeta attraverso un elicottero leggero denominato Ingenuity. Alla fine del mese di luglio verrà lanciato il rover con l’obiettivo di raggiungere il pianeta Rosso dopo un lungo viaggio che durerà sette mesi. Al suo interno trasporterà anche questo piccolo elicottero che sarà il primo a tentare di volare su un altro pianeta. Lo sviluppo del rover è iniziato ben 10 anni fa e solo nel 2014 gli ingegneri del Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena hanno iniziato a lavorare sulla realizzazione di questo leggerissimo aereo. GLI ASTRONAUTI DELLA CREW DRAGON STANNO TORNANDO SULLA TERRA: ECCO QUANDO ARRIVERANNO
Il design di Ingenuity
I test di una serie di modelli sono proseguiti fino a gennaio 2019 e si sono conclusi con esito positivo. Questo velivolo ha un design incredibilmente leggero, pesa solo 4 kg e presenta quattro pale in fibra di carbonio, celle solari e batterie. Le pale sono divise tra due rotori che ruotano uno di fronte all’altro. I rotori gireranno molto più velocemente rispetto ai normali elicotteri che volano sulla Terra. Marte ha un’atmosfera incredibilmente leggera, per questo motivo il design di Ingenuity è stato progettato in modo molto soft includendo rotori più grandi e più veloci per farlo sollevare in aria.
Riuscirà Ingenuity a resistere alle basse temperature?
“I fratelli Wright hanno dimostrato che il volo a motore nell’atmosfera terrestre è possibile, usando un aereo sperimentale” sono state le parole proferite da Håvard Grip, il capo pilota di Ingenuity presso la JPL. “Con Ingenuity, stiamo cercando di fare lo stesso per Marte.” L’elicottero non trasporta strumenti scientifici perché il volo su Marte è l’esperimento in sé. Sebbene Ingenuity abbia effettuato solo dei test sulla Terra che hanno simulato le condizioni marziane, i progettisti non sanno ancora cosa accadrà all’elicottero quando verrà lasciato volare sulla superficie marziana. Saprà davvero resistere alle basse temperature che raggiungono i 130 gradi Fahrenheit durante la notte?
L’elicottero volerà in totale autonomia
L’elicottero volerà in totale autonomia e non potrà essere teleguidato dalla Terra a causa del ritardo di comunicazione tra Marte e la Terra. Anche i dati di ciascun volo impiegheranno del tempo prima di essere inviati sulla Terra. Il primo test di volo e di atterraggio è previsto nella primavera del 2021 su Marte. Ma prima dovrà superare le forche caudine del lancio da Cape Canaveral, del viaggio attraverso lo spazio su Marte e dell’atterraggio su Marte. Poi si dovrà staccare dalla parte inferiore del rover e muoversi in autonomia sfruttando l’energia accumulata mediante il proprio pannello solare. Perseverance trasmetterà alla Terra le immagini del volo dell’elicottero, quando si troverà a 50-100 metri di distanza. Se questa missione avrà successo, si aprirà la strada verso la sperimentazione di futuri velivoli robotici più avanzati da utilizzare nelle future missioni su Marte.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.