Ecco la mappa delle stelle più anomale della nostra galassia

Alcune stelle "si comportano" in modo anomalo rispetto alle altre: tutto ciò che c'è da sapere dopo l'ultimo studio astronomico

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Ecco la mappa delle stelle più anomale della nostra galassia

L’uomo è da sempre uno spettatore privilegiato di quello che accade nella nostra galassia e gli attuali strumenti ci consentono di scrutare i segreti delle stelle. alcune infatti, si comportano in modo anomalo, rendendo lo studio dell’universo ancora più affascinante e misterioso. ECCO LE PIÚ BELLE MISSIONI SPAZIALI A CUI ASSISTEREMO NEL 2021

Le stelle iperveloci, un’anomalia da studiare

Le stelle sono corpi celesti che brillano di luce propria ed hanno una grossa energia. Ad occhio nudo l’uomo ne vede circa 6.000, un numero già sbalorditivo. Secondo alcuni studi però nella Via Lattea ci sono 400 miliardi di puntini bianchi che illuminano il cielo sopra la nostra testa. Gli astronomi hanno notato che alcune stelle però si comportano in modo non conforme alle altre. La stella chiamata PSR J0002 + 6216 è una di queste. Procede infatti, ad una velocità che le consentirebbe di percorrere la distanza tra la Terra e la Luna in sei minuti. Gli scienziati stanno cercando di comprendere dove sia diretta, ma attualmente è ancora un mistero. La PSR J0002 è una delle poche stelle iperveloci presente nella nostra galassia. Si tratta di una pulsar, una corpo celeste formato da neutroni che ruota velocemente ed il cui nucleo è stato espulso dopo l’esplosione della supernova. NEL 2025 ARRIVANO GLI SPAZZINI SPAZIALI: COSA SONO E DI COSA SI OCCUPERANNO

La luce di alcune stelle porta ad interessanti scoperte

La Pulsar RX J0806.4-4123 ha invece, la caratteristica di emettere solo radiazioni infrarosse. La cosa è piuttosto insolita perché generalmente gli scienziati riescono a vedere le stelle pulsar attraverso i raggi X e le emissioni radio. Gli studi hanno rivelato due possibili spiegazioni a questa anomalia. Una prima ipotesi individua un disco di materiale che potrebbe essersi stabilizzato attorno alla stella e che pertanto impedirebbe le emissioni tipiche di questo corpo celeste. L’altra ipotesi prende invece, in considerazione la nebulosa del vento pulsar che si crea quando il vento creato da una stella pulsar respinge il materiale che si è formato in seguito all’esplosione. Nel 2018 gli astronomi hanno scoperto un’altra stella anomale. Si tratta di una binaria che hanno denominato Apep e che tra non molto dovrebbe diventare una supernova. Gli scienziati attendono di potere registrare i raggi gamma conseguenti all’esplosione stellare. Un’interessante novità per la datazione dell’Universo potrebbe venire dalla stella HD 140283 che ha una età stimata di circa 14,5 miliardi di anni, mentre l’Universo ne dovrebbe avere circa 13,8 miliardi. Naturalmente i dati devono essere valutati ancora con attenzione, anche perché ci sono grossi margini di errore, ma la novità incuriosisce gli astronomi. UN ASTEROIDE DI 7 METRI É CADUTO IN CINA: ECCO COSA SUCCEDE

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Le altre stelle dello studio

La stella KIC 8462852 alterna invece, dei periodi di luminosità ad altri di oscuramento fino al 22%. L’alternanza di luce potrebbe essere dovuta ad un altro corpo celeste che la copre in parte. Forse per lo stesso motivo nel 2019 gli astronomi hanno rilevato che la stella EPIC 204376071 si è oscurata dell’80% per un’intera giornata. Gli scienziati stanno valutando quali elementi interferiscono con la luminosità di questi due corpi celesti. A sorprendere però sono la HD 101065 che ruota una volta ogni 188 anni e la Swift J0243.6 + 6124 che rappresenta un difficile rompicapo per gli astronomi. La Swift J0243.6 + 6124 infatti, sta accumulando diverso materiale da un corpo vicino e sta espellendo relativistic jets, uno dei fenomeni più potenti in astrofisica. Le stelle Mira A e B sono binarie. Mira A è una gigante rossa che sta morendo ed ha una luminosità che si illumina e attenua. Lentamente sta espellendo del materiale che viene accumulato dalla stella Mira B, una nana bianca. Mira B sta quindi, formando un disco proto planetario, uno strato di gas e polveri che orbita attorno a una stella. Sopra la nostra testa c’è perciò un numero imprecisato di corpi celesti, ancora da studiare.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.