Un piccolo asteroide ha sfiorato la Terra solo alcuni giorni fa: è stato intercettato solo 6 ore dopo
Nello scorso fine settimana, un asteroide delle dimensioni di un’automobile di grossa cilindrata ha sorvolato la Terra, sfiorandola come nessun asteroide aveva fatto mai di recente. Viaggiando a circa 8 miglia al secondo la piccola roccia è arrivata a circa 1800 miglia sopra l’Oceano Indiano prima di far ritorno nello spazio profondo. Gli scienziati della NASA non hanno rilevato l’asteroide fino a quando lo stesso non si è trovato su una traiettoria in uscita. Di fatto non si tratta di una svista o di una distrazione, ma di un fatto che avviene con grande regolarità. Infatti gli asteroidi Near Earth (NEA) sono notoriamente difficili da catturare con un telescopio e la maggior parte passa attraversa il nostro pianeta innocuamente e poi si allontana senza causare alcun problema.
L’effetto della forza di gravità sul piccolo asteroide
Nel caso di questo NEA, denominato 2020 QG, un impatto avrebbe causato una meteora molto luminosa come se ne verificano diverse decine ogni anno. Riuscire ad identificare questi minuscoli asteroidi è un’impresa ardua anche per la Nasa. Il transito di questa piccola roccia ha però consentito alla Nasa di poter osservare la gravità della Terra modificare il suo percorso. Come ha rivelato lo stesso ente spaziale americano, i calcoli hanno evidenziato come questo asteroide sia stato ruotato di 45 gradi circa mentre oscillava sul nostro pianeta.
Il piccolo asteroide è stato intercettato solo sei ore dopo aver sfiorato la Terra
NEA 2020 QG è stato intercettato per la prima volta sei ore dopo il suo approdo nella zona più vicina alla Terra, attorno alle ore 12:08 EDT di domenica, dallo Zwicky Transient Facility, un telescopio per rilievi a scansione del cielo con sede all’Osservatorio Palomar di Caltech nella contea di San Diego. L’immagine dell’asteroide è apparsa come una lunga striscia di luce. Sebbene i più piccoli asteroidi che passano in prossimità del nostro pianeta non rappresentino una seria minaccia per gli abitanti della Terra, c’è una piccola differenza di dimensioni tra quelle minuscole rocce spaziali e quelle di dimensioni ben più grandi. Gli oggetti che misurano circa 200 metri e oltre hanno una velocità di movimento più lenta attraverso il cielo e quindi vengono catturati più facilmente dagli strumenti ottici. Nel 2005 la NASA si era prefissata l’obiettivo di identificare il 90% dei NEA in questo intervallo di dimensioni maggiori.
I timori di Elon Musk
Il CEO di SpaceX Elon Musk ha espresso più volte la propria preoccupazione legata proprio al rischio di impatto degli asteroidi più piccole. A tutt’oggi gli esseri umani non hanno ancora la tecnologia per deviare le rocce spaziali che si avvicinano minacciose alla Terra. Tuttavia, la NASA e i suoi partner internazionali hanno già progettato alcune missioni finalizzate proprio alla risoluzione di questo problema.
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