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Mercoledì 13 Novembre
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Ecco perchè la NASA sta sviluppando incendi nello spazio

La NASA ha causato un incendio su un veicolo spaziale per testare gli effetti del fuoco nello spazio

Ecco perchè la NASA sta sviluppando incendi nello spazio
NASA, immagine archivio

La NASA sta effettuando degli esperimenti per capire come si comporta il fuoco nello spazio in vista della missione Artemis

La NASA ha effettuato un nuovo esperimento finalizzato alla comprensione su come il fuoco si comporta nello spazio. Ha infatti deciso di incendiare deliberatamente un veicolo spaziale per vedere se un “mangiatore di fumo” e uno scrubber di anidride carbonica potranno rendere le missioni lunari future più sicure per gli astronauti. L’esperimento denominato Spacecraft Fire Safety Demonstration Project IV o Saffire IV, fa parte di quei sei esperimenti pianificati dall’ente spaziale americano, per verificare ogni iterazione che si svolge all’interno di un veicolo spaziale da carico, Cygnus, realizzato dalla Northrop Grumman.

L’esperimento Saffire

L’esperimento Saffire si è concentrato sul collaudo di prototipi di apparecchiature che potrebbero essere utilizzate su veicoli spaziali Orion diretti verso la luna, dove la NASA farà sbarcare gli astronauti nel 2024 nell’ambito della missione Artemis. La NASA sta usando il veicolo di rifornimento Cygnus per inviare documentazione di esperimenti, cibo e altri oggetti richiesti dagli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale per soddisfare tutte le esigenze del personale addetto. Poiché l’astronave viene poi distrutta nell’atmosfera terrestre dopo ogni missione, attraverso questa operazione la NASA sta cercando di capire come il fuoco si accende, cresce e si diffonde nello spazio. Dopo che Cygnus raggiunge una distanza di sicurezza dal laboratorio in orbita, il veicolo spaziale viene avvolto dalle fiamme prima di essere totalmente distrutto.

L’analisi di Gary Ruff

Vogliamo analizzare ciò che abbiamo appreso dai primi tre esperimenti di Saffire e vedere come le fiamme si diffondono e crescono all’interno dei veicoli spaziali” sono state le parole di Gary Ruff, project manager di Saffire presso il Glenn Research Center della NASA a Cleveland. “Abbiamo anche caricato Saffire IV con più apparecchiature diagnostiche per vedere con che efficacia possiamo rilevare gli incendi, misurare i prodotti di combustione e valutare le future tecnologie di risposta e di bonifica degli incendi“. L’esperimento Saffire IV è stato condotto installando sensori all’interno della cabina di Cygnus.

Come è stato condotto l’esperimento

Questi dispositivi hanno monitorato i livelli di ossigeno e anidride carbonica, le temperature dell’aria, la concentrazione di fumo e il diametro del pennacchio di fumo. L’esperimento è stato condotto anche con l’installazione di quattro telecamere per osservare come la fiamma si sviluppava e si diffondeva. Oltre alla fiamma stessa, l’esperimento ha testato un filtro soprannominato “smoke eater” (mangiatore di fumo). Al momento i risultati di questo esperimento non sono stati diffusi, anche se la NASA ha reso pubblico un video che evidenzia un tipo speciale di tessuto di cotone e fibra di vetro che brucia e brilla dopo essere stato avvolto dalle fiamme.

I risultati di questo ultimo esperimento, che aveva fiamme più lunghe ed estese, saranno confrontati con le precedenti iterazioni di Saffire. I prossimi due esperimenti di Saffire sono stati programmati per il mese di ottobre 2020 e marzo 2021. Complessivamente, gli esperimenti sono progettati per insegnare agli esperti di voli spaziali come evitare la catastrofe quando gli equipaggi sono lontani dalla Terra e non possono evacuare una capsula se le fiamme dovessero prendere fuoco.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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