Esopianeti, ecco le tecniche utilizzate dagli astronomi per poterli individuare
Esopianeti, ecco le tecniche che gli astronomi hanno affinato per riuscire ad individuare i pianeti che si trovano fuori dal sistema solare
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Ecco quali tecniche impiegano gli astronauti per individuare gli esopianeti
Gli esopianeti, sono quei pianeti scoperti dall'uomo che si trovano al di fuori del nostro sistema solare e che orbitano attorno ad altre stelle. Ovviamente si tratta di corpi celesti molto lontani che sono individuabili solo grazie a potenti telescopi come Hubble. Poterli rilevare è un'operazione molto complessa tenuto conto che sono collocati in una posizione molto distante dal nostro pianeta dove anche Nettuno, un pianeta collocato nel nostro stesso sistema solare, appare una palla blu sfocata ai nostri telescopi. Gli esopianeti influenzano le stelle attorno alle quali orbitano, ed è per questo che riescono ad essere individuati anche a grande distanza.
Il transito
Esistono alcune metodologie ormai consolidate e affinate attraverso le quali, gli astronomi riescono ad individuarli. Ad esempio i transiti, il metodo lampeggiante, il cambio Doppler e il metodo oscillazione sono solo alcune delle tecniche impiegate per poterli scorgere. Il transito avviene quando il pianeta durante la sua fase di passaggio si trova tra la stella e la Terra. In questa fase il pianeta riduce la luce della stella. Anche un calo dell'uno percento della luce è sufficiente ai telescopi per fare le opportune misurazioni.
L'oscillazione
Se la stella lampeggia in un modello ciclico regolare, per gli astronomi è un indizio che c'è un pianeta che la circonda. Attraverso questo metodo è anche possibile misurarne le dimensioni e la grandezza della sua orbita. Nel metodo di oscillazione, gli astronomi fanno affidamento sul fatto che proprio come le stelle attraggono i loro pianeti per tenerli in orbita, anche i pianeti attraggono le loro stelle. Quindi, mentre un pianeta gira, la sua stella oscillerà leggermente avanti e indietro.
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In futuro verranno realizzati telescopi più potenti
Questo dondolio di solito è troppo piccolo per essere immortalato in un'immagine, ma si presenta come un'oscillazione nello spettro, o nel colore della stella. Anche in questo caso, attraverso questa semplice oscillazione dettata dall'attrazione gravitazionale reciproca tra stella e pianeta, gli astronomi possono effettuare le opportune misurazioni sulle dimensioni del pianeta e dell'orbita. In futuro, la realizzazione di metodi di misurazione più efficaci e di telescopi sempre più potenti, si potranno individuare altre migliaia di esopianeti.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.
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