ExoMars 2020, il ruolo dell’Italia
Il Centro di Controllo Europeo di Exomars 2020 sarà in Italia: è quanto si legge su Coelum.com. È stato inaugurato il 30 matto e seguirà le attività di Rosalynd Frankling, il rover che studierà il suolo e il sottosuolo marziano a caccia di prove di vita passata.
Dall’Italia saranno gestite le operazioni
Il ROCC, Rover Operations control Center, è uno dei più grandi cantieri marziani d’Europa: inaugurato a Torino in vista dell’avventura esplorativa su Marte nel 2021, è proprio da lì che saranno seguite e gestite le operazioni. Il centro di controllo sarà il polo operativo e servirà a gestire gli spostamenti: intitolato a Rosalind Franklin, seguirà le operazioni dopo il suo arrivo sulla superficie marziana a bordo di Kazachok, piattaforma di atterraggio russa.
Le parole del Direttore Generale ESA
Queste le parole di Jan Wörner, Direttore Generale dell’ESA: “Questo è il luogo strategico sulla terra da dove ascolteremo gli strumenti del rover, vedremo ciò che vede e invieremo comandi per dirigere la ricerca di evidenza di vita sopra e sotto la superficie”.
ExoMars 2020, a Torino uno speciale cantiere marziano
ExoMars è senza dubbio il primo nel suo genere: potrò infatti muoversi sia sulla superficie di Marte che nel sottosuolo, grazie a una trivella capace di raccogliewre campioni fino a due metri sotto la superficie. A dirigere le operazioni dalla Terra sarà quindi lo stabilimento ALTEC di Torino: ingegnieri e scienziati lavoreranno per controllare la missione, proprio accanto a uno speciale cantiere marziano.
Le caratteristiche del cantiere
Di cosa stiamo parlando? 140 tonnellate di terra, un suolo simile a quello di Marte, con zone sabbiose e rocce di diverse misure: una vera e propria sandbox. Questo cantiere permetterà quindi di sentirsi come se si stesse su Marte, accanto al rover, e aiuterà a testare ogni scenario di missione. Il cantiere ha anche una piattaforma oscillante di 64 metri quadri, qualora il rover dovesse atterrare su una collinetta o dovesse superare una duna.
In test anche la trivella
Ci sarà anche una piattaforma con un pozzo che permetterà all’operatore del rover di fare pratica della sequenza online per quanto riguarda la trivella, in modo da raccogliere campioni fino a due metri di profondità. Diversi i team, in tutta Europa, che stanno facendo progressi in vista della data del lancio: in queste ore un modello di prova del rover sta già camminando su dune sabbiose simulate su una piattaforma in Svizzera.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.