Lo Space Weather Prediction Center aveva già lanciato l’allerta nella giornata di sabato: le conseguenze per il nostro pianeta
Nella giornata di ieri, domenica 5 maggio, il Sole ha prodotto almeno due forti brillamenti solari che hanno inviato esplosioni di plasma verso la Terra, che potrebbero avere un impatto sulle comunicazioni radio e dare vita a spettacolari di aurore boreali negli Stati Uniti settentrionali. Nella giornata di sabato lo Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA ha emesso un avviso di tempesta geomagnetica dopo che i satelliti per l’osservazione del Sole hanno registrato un’espulsione di massa coronale (CME) iniziata nella giornata di venerdì.
Il picco tra ieri e oggi
Il picco degli impatti dell’eruzione del plasma sulla Terra è stato previsto per la giornata di domenica e lunedì. Su una scala a 5 punti, l’SWPC ha emesso un monitoraggio moderato di livello 2 per la giornata di lunedì. Le aurore si verificano quando le particelle cariche del Sole interagiscono con l’atmosfera terrestre, creando emissioni luminose da Nord e da Sud. Intensi eventi meteorologici possono far apparire le luci dell’aurora più lontane dai poli della Terra. Secondo le previsioni dell’aurora boreale dell’SWPC, l’aurora boreale potrebbe essere visibile da New York all’Idaho domenica notte. Oltre al CME che potenzialmente è in grado di generare spettacoli di luci aurorali, l’SWPC ha affermato di aver monitorato l’attività di una regione altamente attiva del Sole, producendo brillamenti solari forti e moderati dalla fine di aprile.
I bagliori osservati
Secondo l’SWPC, nella giornata di domenica sono stati osservati numerosi forti bagliori di classe X e numerosi bagliori di classe M durante il fine settimana. I brillamenti di classe X sono i più intensi, mentre quelli di classe M lo sono di meno. Le eruzioni solari sono esplosioni di radiazioni elettromagnetiche e quindi potenzialmente potrebbero causare blackout radio ad alta frequenza e mettere a rischio i lanci spaziali e i veicoli spaziali in orbita attorno alla Terra. Trattandosi però di particelle energetiche non sono in grado di arrivare nella parte bassa dell’atmosfera terrestre e quindi non possono causare danni importanti.
Le possibili conseguenze
L’SWPC ha affermato che questi brillamenti potrebbero avere un impatto temporaneo sui segnali radio ad alta frequenza tra domenica e martedì. I brillamenti solari si verificano tipicamente nelle regioni attive del Sole e sono spesso associati a gruppi di macchie solari. L’attività del brillamento proviene da un’area del Sole conosciuta nota come 3663. Come ha fatto sapere l’SWPC, la regione 3663 è quella più grande e più grande complessa del disco solare e ha già prodotto un totale di 14 brillamenti M e tre brillamenti X da quando è emersa il 30 aprile.
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