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Giovedì 19 Settembre
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Giove, dalla sonda Juno della Nasa arriva l’immagine di un nuovo vulcano su Io, il luogo geologicamente più attivo del Sistema solare

Gli scienziati hanno individuato un nuovo vulcano attivo che si trova appena a sud dell’equatore di Io

Giove, dalla sonda Juno della Nasa arriva l’immagine di un nuovo vulcano su Io, il luogo geologicamente più attivo del Sistema solare
Giove (Foto Pixabay)

Arriva dalla sonda Juno della Nasa l’immagine di un nuovo vulcano individuato sulla luna di Giove Io

La sonda spaziale Juno della NASA si è avvicinata sempre di più a Io negli ultimi due anni, offrendoci delle immagini veramente suggestive della luna in 25 anni. La JunoCam, soprattutto negli ultimi mesi, ha mostrato l’esistenza di un nuovo vulcano collocato appena a sud dell’equatore di Io. Poiché il riscaldamento delle maree di Giove causa l’attività vulcanica di Io, la maggior parte dei vulcani si trova nella regione equatoriale della luna, a 30 gradi circa a nord e a sud dell’equatore.

Cosa si è scoperto

Le prime immagini che vennero fornite dalla sonda spaziale Galileo della NASA nel lontano 1997, non avevano documentato nulla di tutto ciò. Il nuovo vulcano si trova vicino a un vulcano esistente chiamato Kanehekili. L’immagine della JunoCam che risale ad aprile 2024, ha rivelato molteplici flussi di lava e depositi vulcanici che coprono un’area di circa 180 chilometri per 180 chilometri. Dalle immagini si evincono i numerosi cambiamenti su Io. Si tratte di modifiche davvero repentine che farebbero pensare che tutto questo si sia formato dal 1997 in poi, mentre prima non esisteva nulla.

Le possibili dinamiche

Una tesi suffragata anche da un recente intervento di Michael Ravine, l’Advanced Projects Manager presso Malin Space Science Systems, l’azienda che ha costruito e gestisce JunoCam per la missione Juno della NASA. Ovviamente l’idea che il vulcano si sia formato dal nulla appare assolutamente poco verosimile. Io è collocato in una posizione orbitale difficile da individuare e non ha un oceano, quindi il calore fa sì che il magma fuoriesca e si rompa in superficie sotto forma di vulcani. I colori che scaturiscono dalle immagini di Io proverrebbero dagli oltre 400 vulcani attivi e dalla superficie ricoperta di composti solforici provenienti da queste eruzioni.

Le caratteristiche dell’immagine riprodotta da JunoCam

La migliore immagine riprodotta da JunoCam sul nuovo vulcano risalirebbe al 3 febbraio 2024 e sarebbe stata girata ad una distanza di circa 2.530 km. La scala è di circa 1,7 km per pixel. In questa immagine, Io è illuminato dalla luce solare riflessa da Giove. Al momento gli scienziati non hanno nemmeno la più vaga idea su quanto possa estendersi l’oceano di magma di Io. Una delle più grandi sfide che i ricercatori dovranno affrontare in futuro sarà quella di capire come i gas delle eruzioni potrebbero influenzare la superficie e l’atmosfera estremamente sottile della luna.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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