I miracoli dell’osservazione spaziale: una stella divorata da un buco nero
Con il prosieguo dell’osservazione spaziale, gli scienziati hanno modo di mappare l’Universo e individuare maggiori informazioni sulla formazione di stelle, sistemi planetari e galassie. L’ultima “impresa”, compiuta da un gruppo di astronomi, li ha visti immortalare gli ultimi “istanti di vita” di una stella, quest’ultima intrappolata e divorata (letteralmente!) da un enorme buco nero. Un fenomeno mai visto prima d’ora in tutti i suoi dettagli più strabilianti e, per certi versi, anche inquietanti.
Uno scatto di eccezionale valore
La fotografia è stata scattata osservando il centro di una galassia lontana. La galassia, distante oltre 200 milioni di anni luce dalla Terra (200, per la precisione), ospitava una stella morente la quale, per moto naturale, è finita per virare in modo troppo ravvicinato a un buco nero dalla massa enorme definito come “supermassiccio” (i cosiddetti “supermassive black hole”). Lo scatto ha consentito di ritrarre un evento non unico, ma certamente di difficile osservazione. Infatti riuscire a catturare una simile immagine è un’operazione di rara complessità, ma gli astronomi, forti degli studi in merito, hanno tenuto a precisare che la grande quantità di dati a loro disposizione ha facilitato notevolmente l’esecuzione dello scatto.
Le dinamiche dell’evento cosmico
Particolarmente interessante è comprendere in che modo si sia verificato l’evento spaziale. Una stella in forte avvicinamento nei pressi di un buco nero non può che esservi risucchiata, a causa dell’immenso campo gravitazionale esercitato dal corpo celeste. La stella viene letteralmente “tirata”, “strattonata” nella sua posizione, dopodiché viene fatta a pezzi. Prima che ciò accada, però, si verifica un forte e potente bagliore, tale da poter essere ripreso attraverso potenti strumenti ad alta risoluzione.
Gli ostacoli che si frappongono all’osservazione
Va comunque precisato che il bagliore provocato dall’evento cosmico, nella maggior parte dei casi, può essere oscurato parzialmente dalla presenza di fitte nubi di polvere. Ciò rende lo studio dell’avvenimento assai più complesso, con gli scienziati che, di fatto, sono impossibilitati nel rilevare i dettagli più infinitesimali di quanto osservato. Da questo punto di vista, non resta che attendere ulteriori sviluppi in merito alle capacità di osservazione degli strumenti a nostra disposizione.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.