Questo sito contribuisce alla audience di Il Messaggero

Giovedì 14 Novembre
Scarica la nostra app

Gli astronomi hanno appena assistito alla più grande esplosione nell’universo mai registrata dal Big Bang

Gli astronomi hanno appena assistito alla più grande esplosione nell'universo mai registrata dal Big Bang. Studio dell'International Center for Radio Astronomy Research

Gli astronomi hanno appena assistito alla più grande esplosione nell’universo mai registrata dal Big Bang
Gli astronomi hanno appena assistito alla più grande esplosione nell'universo mai registrata dal Big Bang, foto: Pixabay

Gli astronomi hanno appena assistito alla più grande esplosione nell’universo mai registrata

I ricercatori dell’International Center for Radio Astronomy Research hanno scoperto la più grande esplosione mai osservata nell’universo dal Big Bang. L’esplosione è emersa da un buco nero supermassiccio al centro della galassia di Ofiuco a circa 390 milioni di anni luce dalla Terra.  Melanie Johnston-Hollitt, professoressa presso il nodo dell’Università di Curtin dell’International Center for Radio Astronomy Research e coautrice del documento caricato su archivio di prestampa arXiv all’inizio di questo mese, ha dichiarato in una nota.”Abbiamo già visto esplosioni nei centri delle galassie, ma questa è davvero enorme. E non sappiamo perché sia ​​così grande.”, come riporta sciencealert.com

Quattro telescopi utilizzati per la scoperta

Per fare la scoperta, i ricercatori hanno usato quattro telescopi in tutto il mondo, tra cui l’osservatorio a raggi X Chandra della NASA e l’osservatorio spaziale a raggi X XMM-Newton dell’Agenzia spaziale europea. È stata un’esplosione così violenta che ha letteralmente perforato un buco nel plasma che circonda il buco nero, individuato attraverso le osservazioni del telescopio a raggi X dell’ammasso di galassie.

Eplosione paragonata all’eruzione del Mount St. Helens

Simona Giacintucci, del Naval Research Laboratory di Washington DC e autrice principale dello studio, ha paragonato l’esplosione all’eruzione del Mount St. Helens del 1980, una delle eruzioni vulcaniche più violente nella storia degli Stati Uniti.

Esplosione molto lenta

L’esplosione non è stata soltanto gigantesca, ma anche estremamente lenta. “È successo molto lentamente – come un’esplosione al rallentatore che ha avuto luogo per centinaia di milioni di anni”, ha spiegato Johnston-Hollitt. Gli scienziati della NASA sono stati in grado di confermare l’esplosione senza precedenti. “I dati radio si adattano ai raggi X come una mano in un guanto“, ha dichiarato il co-autore Maxim Markevitch del Goddard Space Flight Center della NASA.  La scoperta potrebbe aprire le porte a ulteriori scoperte come questa.

Ulteriori osservazioni necessarie

Il team di scienziati sta ora cercando di fare ulteriori osservazioni con il doppio del numero di antenne, aumentando la sensibilità di dieci volte, secondo Johnston-Hollitt.

La nostra newsletter!

Ricevi gli aggiornamenti e le ultimissime
su Meteo e Scienza via mail!

ISCRIVITI ORA!

Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

SEGUICI SU:

Ultima Ora

Ultima Ora Terremoto