Ecco le interpretazioni della scienza e le ipotesi allo studio sul segnale registrato e proveniente da Proxima Centauri
Sono in arrivo delle grosse sorprese daProxima Centauri (la stella più vicina al sole) e potrebbero portare a inaspettate scoperte sull’esistenza di forme di vita in altre galassie. In merito, i ricercatori non hanno ancora divulgato dati ufficiali, ma secondo la rivista britannica The Guardian il progetto Breaktrough Listen sta portando i suoi frutti. L’iniziativa, avviata nel 2016 e finalizzata alla captazione di segnali radio nello spazio, ha richiesto un finanziamento di 100 milioni di dollari. Gli studi dovrebbero concludersi nel 2026 e, fin da ora, si prospettano risvolti molto interessanti.
FREQUENZE A BANDA LARGA DA PROXIMA CENTAURI
In base all’analisi dei dati raccolti tra i mesi di aprile e maggio del 2019, le onde radio sembrano provenire proprio da questa stella, la più vicina alla Terra dopo il Sole e distante soltanto 4,2 anni luce dal nostro pianeta. La rilevazione è avvenuta in Australia mediante il telescopio Parkes, che ha captato un fascio dalla frequenza di 980 MHz. Un valore in banda larga, al di fuori della portata delle astronavi e dei satelliti inviati finora nello spazio. Il fatto è accaduto una sola volta e, durante l’osservazione, i ricercatori hanno riscontrato un lieve spostamento del segnale. Tutto ciò fa supporre, sempre secondo il giornale inglese, la presenza di altri organismi al di fuori del Sistema Solare.
ESSERI VIVENTI SCONOSCIUTI O ERRORE DI VALUTAZIONE?
Quello sull’esistenza di forme di vita nell’Universo è un tema molto dibattuto e non certo di recente interesse mediatico. Da tempo, il mondo scientifico sta lavorando per trovare delle prove a sostegno di quelle che sembrano, al momento, soltanto delle supposizioni. L’entusiasmo degli addetti ai lavori e della gente comune di fronte a un’eventualità del genere è, quindi, più che comprensibile, ma il SETI e lo stesso The Guardian invitano a mantenere un basso profilo al riguardo. Prima di pronunciarsi definitivamente, gli esperti stanno vagliando tutte le ipotesi: l’origine del fenomeno potrebbe avere un’altra spiegazione.
UN EVENTO EMOZIONANTE
L’attuale mancanza di certezze sull’argomento non toglie, tuttavia, un certo fascino a quanto è accaduto. Come sostiene Sophie Z. Sheikh della Pennsylvania State University, l’esperienza è stata emozionante e diversa dal solito, perché non ha avuto luogo alcun salto di segnale. Per adesso, all’evento è stata attribuita la sigla BLC1, vale a dire Breakthrough Listen Candidate 1, in attesa di avere informazioni più precise sulla collocazione della fonte e sulla natura del fenomeno.
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