Gli astronomi rilevano per la prima volta il vapore acqueo sulla luna di Giove Ganimede
Su Ganimede, luna di Giove, c'è vapore acqueo: ecco cosa è stato scoperto
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Un oceano liquido sotto la superficie di Ganimede
Dopo anni di analisi dei dati ottenuti da osservazioni in varie gamme della luce, finalmente gli astronomi sono riusciti a dimostrare la presenza di vapore acqueo sull'atmosfera della luna di Giove, Ganimede. È la più grande luna del sistema solare e si tratta di un corpo celeste completamente coperto da una crosta ghiacciata. Secondo gli scienziati al di sotto della sua superficie, circa 160 km di profondità, dovrebbe trovarsi un oceano liquido, che forse potrebbe contenere tracce di vita o molecole organiche complesse. Leggi anche Meteorite sfreccia in cielo, tremano porte e finestre, paura tra la popolazione: ecco cosa è successo in Norvegia (VIDEO)
Due decenni di analisi
I dati forniti da due decenni di osservazione da parte dell’Hubblie Space Telescope nella gamma dell’ultravioletto, hanno fornito la certezza di presenza di vapore d'acqua, che però con tutta probabilità non proviene dall’oceano sotterraneo con un meccanismo simile ai vulcani terrestri o con la risalita attraverso le foglie legate alla trazione gravitazionale con il gigantesco pianeta Giove. Con ogni probabilità si tratta del prodotto della vaporizzazione della superficie legata alle immense forze gravitazionali ma soprattutto ai differenti irraggiamenti luminosi durante le sue fasi e stagioni. Leggi anche Cosa accadrebbe se la Terra smettesse davvero di girare
Non esattamente vapore, ma quasi
All'inizio le immagini nel campo dell’ultravioletto di Ganimede di ottenute con il telescopio Hubble erano state interpretate come presenza di ossigeno in forma atomica, ma le nuove analisi dei dati e la loro correlazione temporale più accurata con la vita astronomica della luna hanno mostrato delle differenze notevoli nell’aurora ultravioletta. Queste potrebbero essere correlate con l'alta temperatura della superficie di Ganimede durante il giorno, anche se si parla pur sempre di un posto molto freddo, con -164°C di media, in corrispondenza il momento in cui l'acqua può sublimare nell'atmosfera. Leggi anche Gli scienziati mappano per la prima volta la parte interna di Marte
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Qual è il processo
A quanto sembra dal risultato delle osservazioni e degli studi sui dati con nuove metodologie, sono particelle cariche che erodono la superficie di ghiaccio a creare la presenza di acqua per lo spettrometro, una specie di polvere sottilissima di ghiaccio poco coeso, simile a vapore. Questo è quanto si evince dalle affermazioni di Lorenz Roth of the KTH Royal Institute of Technology in Stoccolma, Svezia, a capo del team che ha effettuato la ricerca.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.
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