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Mercoledì 13 Novembre
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Gli astronomi scoprono una stella invisibile grazie ad una nuova tecnica di osservazione

Il nuovo metodo di osservazione consentirà agli astronomi di poter individuare anche i buchi neri solitari

Gli astronomi scoprono una stella invisibile grazie ad una nuova tecnica di osservazione
Buchi neri solitari, grazie ad un nuovo metodo di osservazione, potranno essere individuati (Foto: Pixabay)

Grazie ad un nuovo metodo di osservazione, è stata individuata l’esistenza di una stella invisibile

Nei mesi di luglio e agosto 2016, gli astronomi hanno evidenziato delle anomalie in alcuni dati ricavati dall’osservatorio spaziale di Gaia. Venne notato uno strano comportamento da parte di una stella lontana che prima si illuminò e poi si oscurò del tutto. Alcune settimane dopo, si illuminò di nuovo e si affievolì nuovamente. Si scoprì successivamente che tale evento non era legato alla stella ma alla gravità di un oggetto invisibile posto tra le Terra e la stella in questione, che stava deformando il tessuto dello spazio-tempo, ingrandendo la luce della stella mentre passava.

La causa dell’anomalo comportamento della stella

Dopo alcuni studi effettuati sulla vicenda, si è scoperto adesso che a causare questa anomalia è stata una stella binaria distante 2.544 anni luce, la cui scarsa luminosità la rende invisibile. Tuttavia, in base al modo in cui la gravità della stella ingrandisce la luce, gli astronomi sono stati in grado di calcolare la sua massa, distanza e orbita del sistema. Attraverso questa tecnica, è possibile anche localizzare altri oggetti enormi nascosti nella galassia della Via Lattea, come ad esempio i milioni stimati di buchi neri solitari di massa stellare.

Cosa si è scoperto

In una intervista pubblicata sul sito Sciencealert, l’astronomo polacco Łukasz Wyrzykowski dell’Università di Varsavia ha spiegato che “la luminosità della stella è diminuita bruscamente anziché uniformemente, ma dopo un paio di settimane si è illuminata di nuovo, il che è molto insolito. Durante i 500 giorni di osservazione – ha proseguito Wyrzykowsky – l’abbiamo vista illuminarsi e declinare cinque volte“. Da ciò si è dedotta l’esistenza di un oggetto binario che produce ciò che è noto come microlenti gravitazionali, un effetto previsto da Einstein, che si verifica quando la gravità di un oggetto in primo piano fa piegare lo spazio-tempo, ingrandendo qualcosa dietro di esso.

Attraverso queste nuove tecniche si potranno individuare buchi neri solitari

Nello specifico, si è scoperto questo sistema stellare binario chiamato 2MASS19400112 + 3007533, due stelle nane rosse che si attestano al 57 percento e al 36 percento della massa del Sole. Orbitano attorno a un centro di gravità reciproco ogni 2,88 anni terrestri. “Non siamo in grado di vedere questo sistema binario, ma di vedere solo gli effetti che ha creato agendo come una lente su una stella di sfondo, siamo stati in grado di raccontare tutto su di esso“, ha dichiarato al sito Sciencealert, l’astronomo Przemek Mróz della California Institute of Technology.

Attraverso queste tecniche di osservazione rivoluzionarie sarà anche possibile vedere buchi neri solitari di massa stellare che attualmente possono essere individuate solo quando interagiscono con le cose nello spazio intorno a loro, ad esempio quando ‘fagocitano’ una stella o quando si trovano in una coppia binaria con una stella normale. La ricerca è stata pubblicata su Astronomy & Astrophysics.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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