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Mercoledì 13 Novembre
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Gli effetti sull’organismo se si dovesse andare su Marte – Le  contromisure della NASA

Gli effetti sul nostro organismo in caso di viaggio su Marte - Le  contromisure della NASA

Gli effetti sull’organismo se si dovesse andare su Marte – Le  contromisure della NASA
Gli effetti sull'organismo se si dovesse andare su Marte - Le  contromisure della NASA, foto: Pixabay

Gli effetti sull’organismo se si dovesse andare su Marte – Le  contromisure della NASA

Quali sono gli effetti sull’organismo se si dovesse andare su Marte? Ecco a cosa ci si espone viaggiando su Marte e quali soluzioni ha trovato la NASA, come riporta hwupgrade.it

I pericoli dello spazio

Lo spazio è un ambiente affascinante ma anche pericoloso. La missione su Marte che dovrebbe portare un equipaggio sul pianeta rosso nei prossimi anni è una sfida. La sfida più grande è quella legata al nostro organismo e non alla tecnologia per portarla a termine. Il viaggio di sola andata per Marte può durare dai 150 ai 300 giorni e la missione in totale quasi 3 anni al di fuori dell’atmosfera terrestre. I dati migliori sugli effetti sull’organismo umano però vengono dall’esperienza di Scott Joseph Kelly che ha il record di permanenza nello spazio: 382 giorni passati al di fuori dell’atmosfera terrestre. Scott ha un fratello gemello, astronauta rimasto a terra durante quel periodo, che ha permesso di confrontare le differenze fisiologiche registrate durante quell’anno e gli effetti delle radiazioni a livello genetico e molto altro ancora.

Tre campi gravitazionali

Durante il viaggio Terra-Marte l’organismo sarebbe sottoposto a un’attrazione gravitazionale praticamente nulla, per passare a circa un terzo di quella terrestre sulla superficie di Marte e nella sua orbita. Questo comporterebbe alcune problematiche: le ossa degli astronauti e dei cosmonauti perdono in media l’1% della propria densità al mese. Gli astronauti quindi sarebbero più soggetti a problemi alle ossa  una volta diventati anziani, e anche ben prima della media. Si sono registrati anche problemi alla vista, anche per maggior pressione oculare, labirintite ed equilibrio in generale, mal di testa, legati direttamente alla maggiore concentrazione dei liquidi nella parte superiore

Le contromisure

La preparazione atletica prima della missione è molto importante, sono fondamentali anche le fasce di contenimento sulle cosce che permettono di mantenere un po’ di più i fluidi nella parte inferiore del corpo, con benefici per la vista ma non solo. Integratori come il citrato di potassio saranno sfruttati per minimizzare il problema di calcoli renali, mentre i bifosfonati permetteranno di ridurre il riassorbimento osseo.

Isolamento e problemi psicologici

La NASA mette questo problema fra quelli più difficili da risolvere. I rischi più grossi vengono dagli sbalzi umorali e dal calo del morale. In agguato c’è anche la depressione. Sono tutti parametri che vanno valutati attentamente, al fine di avere almeno una soluzione per ogni problematica. Attualmente come contromisure sono in uso apparecchi (actigraphy devices) che monitorano in maniera costante l’attività, le energie spese e danno indicazioni sui ritmi adeguati di sonno / veglia.

I vani a disposizione

I vani a disposizione non devono essere troppo claustrofobici e controllati a livello sanitario. I microrganismi che vivono regolarmente sul corpo umano possono essere trasferiti con estrema facilità da una persona all’altra, con maggiori possibilità di dare vita a patologie. Se sulla Terra un batterio viene facilmente sconfitto dal sistema immunitario, nello spazio può invece causare malattie. Per contrastare questo problema avviene un controllo in tempo reale della qualità dell’aria, con sistemi adatti a ristabilire le condizioni ideali.

La radiazioni

Le più pericolose sono le radiazioni ionizzanti, chiamate così perché sono sufficienti a liberare elettroni da atomi o molecole. La Terra viene ininterrottamente bombardata da questo tipo di radiazioni provenienti dallo spazio, ma sia il campo magnetico terrestre, sia l’atmosfera costituiscono uno scudo molto efficiente. Nello spazio questi  scudi naturali non ci sono.  Un eventuale viaggio di andata e ritorno su Marte avrebbe esposto gli astronauti a 0,66 sievert (il sievert – Sv – misura gli effetti e il danno provocato dalla radiazione su un organismo). Il limite imposto dalla NASA è di massimo 1 sievert nel corso di un’intera carriera da astronauta. Gli effetti sul corpo di una esposizione prolungata alle radiazioni sono i seguenti: aumento del rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro, danni al sistema nervoso centrale, funzioni cognitive alterate, ridotte funzioni motorie e cambiamenti comportamentali, nausea, vomito, anoressia e affaticamento cronico, cataratta, nonché alcune patologie cardiache e circolatorie. Come contromisura la Nasa adotta una schermatura fisica, con materiali e tecnologie sempre più efficienti in tal senso.

La distanza dalla Terra

Marte dista dalla Terra, a seconda della posizione, da un massimo di 100 milioni di chilometri a un minimo di 56 milioni di chilometri. Le comunicazioni fra Terra e Marte, sola “andata”, impiegano circa 20 minuti, un tempo pittosto lungo se si deve chiedere se c’è qualche problema. Fra le pratiche che ogni astronauta deve saper svolgere c’è quella di produrre una soluzione salina partendo dall’acqua purificata e cristalli di sale, eseguire ecografie, saper monitorare lo stato di ossa e organi interni.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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