Gli scienziati scoprono un nuovo tipo di esplosione spaziale più potente
Scoperto un nuovo tipo di esplosione spaziale ben più potente della fusione di stelle di neutroni
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Ecco i risultati di una ricerca scientifica pubblicata su Nature sulla scoperta di un nuovo tipo di esplosione spaziale
Una ricerca pubblicata su Nature ha messo in luce la scoperta di un nuovo tipo di esplosione spaziale pari a10 volte quella di una supernova per energia sprigionata. Si era sempre pensato in precedenza che le fusioni di stelle di neutroni rappresentassero la sola maniera per produrre elementi pesanti. Gli elementi pesanti furono prodotti per la prima volta non molto tempo dopo il Big Bang, quando l'Universo era nato da poco tempo. Da leggere anche Individuata una nube galattica più grande della Via Lattea.
La stella SMSS J2003-1142
In quell'epoca non si erano ancora verificate delle fusioni di stelle di neutroni. Pertanto servivano nuovi elementi per spiegare la presenza dei primi elementi pesanti nella Via Lattea. La scoperta di un'antica stella SMSS J2003-1142 nell'alone della Via Lattea – che è la regione approssimativamente sferica che circonda la galassia – sta fornendo la prima prova di un'altra fonte di elementi pesanti, tra i quali anche uranio e (molto probabilmente) anche oro.
Cosa ha evidenziato la ricerca pubblicata su Nature
La ricerca in questione pubblicata su Nature ha evidenziato come gli elementi pesanti rilevati in SMSS J2003-1142 sono stati probabilmente prodotti, non da una fusione di stelle di neutroni, ma attraverso il collasso e l'esplosione di una stella in rapida rotazione con un forte campo magnetico e una massa di circa 25 volte quella del Sole. È stato recentemente confermato che le fusioni di stelle di neutroni sono effettivamente una fonte di elementi pesanti nella nostra galassia. Quando due stelle di neutroni in un sistema binario si fondono in un evento energetico chiamato “kilonova", questo processo produce elementi pesanti. CONTINUA A LEGGERE…
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I risultati delle osservazioni
Tuttavia, i modelli esistenti dell'evoluzione chimica della nostra galassia indicano che le sole fusioni di stelle di neutroni non avrebbero potuto produrre i modelli specifici di elementi che vediamo in più stelle antiche, tra cui SMSS J2003-1142. SMSS J2003-1142 è stato osservato per la prima volta nel 2016 dall'Australia e poi di nuovo nel settembre 2019 utilizzando un telescopio presso l'Osservatorio europeo meridionale in Cile. Attraverso queste osservazioni è stato possibile analizzare la composizione chimica della stella dalla quale è emersa la presenza di ferro circa 3000 volte inferiore a quello del sole.
In altre parole, SMSS J2003-1142 è chimicamente primitivo.
Secondo gli scienziati si tratterebbe di elementi prodotti da un'unica stella madre, subito dopo il Big Bang. Gli elementi pesanti osservati in SMSS J2003-1142 costituirebbero la prova che questa stella è stata prodotta da una prima esplosione di un'ipernova magnetorotazionale. L'ipotesi prospettata dagli scienziati è quella secondo la quale una singola stella madre avrebbe prodotto tutti gli elementi osservati in SMSS J2003-1142. D'altra parte, ci sarebbe voluto molto, molto più tempo per ottenere gli stessi elementi solo attraverso fusioni di stelle di neutroni.
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