Gli scienziati simulano lo schianto di Bennu sulla Terra che potrebbe avvenire nel settembre 2182: ecco i risultati

Bennu è un asteroide di circa 500 metri, appartenente alla categoria degli asteroidi più antichi e ricchi di materiali a base di carbonio

Bennu
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La collisione potrebbe iniettare enormi quantità di polvere nell’atmosfera terrestre, con conseguenze drammatiche sugli ecosistemi terrestri e marini

Riuscirebbe il mondo a sopravvivere all'impatto di un asteroide e quanto tempo potrebbe impiegare per tornare alla “normalità”? E' questa la domanda che si sono posti gli scienziati che hanno simulato lo schianto di Bennu sulla Terra che potrebbe teoricamente avvenire nel settembre 2182. I risultati di questo test sono stati tutt'altro che esaltanti. Il rischio che un asteroide possa distruggere il nostro pianeta causando una nuova estinzione di massa è tutt'altro che remoto, come dimostra ciò che è già accaduto tantissimi secoli fa. Lo spazio pullula di asteroidi che potenzialmente potrebbero entrare in collisione con il nostro pianeta. Uno di questi è sicuramente l'asteroide Bennu.

Lo studio coreano

Teoricamente, fra 157 anni (esattamente nel mese di settembre del 2182 d.C) potrebbe verificarsi una collisione con la Terra. Le recenti proiezioni parlando di una possibilità su 2.700, che questo evento nefasto possa accadere: in pratica lo 0,04 percento. Per potersi preparare al peggio, una equipe di scienziati della Corea del Sud ha stilato un modello pubblicato su Science Advances su cosa potrebbe accadere realmente, anche tenendo in considerazione quanto avvenne in occasione dell'ultimo grande impatto di un asteroide 66 milioni di anni fa, noto come Chicxulub, che portò all'estinzione dei dinosauri.

Le caratteristiche di Bennu

Ciò che si sa per certo è che Bennu ha un diametro di circa 500 metri. Una dimensione ben più ridotta rispetto ai 10-15 chilometri di Chicxulub. Questo però non vuol dire che un eventuale impatto possa essere meno catastrofico a livello di conseguenze. La simulazione effettuata dagli scienziati coreani parla di 400 milioni di tonnellate di polvere che verrebbero immesse nella stratosfera e che avrebbero un impatto importante sul clima, sulla chimica atmosferica e sulla fotosintesi globale.


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I risultati dello studio

Secondo i modelli elaborati da Lan Dai e Axel Timmerman della Pusan National University in Corea del Sud, le temperature medie globali potrebbero ridursi di 4 gradi Celsius e le precipitazioni globali potrebbero diminuire del 15 percento. Un evento così catastrofico avrà probabilmente conseguenze di lunga e vasta portata. Gli scienziati hanno studiato gli effetti dell'impatto di Chicxulub basandosi su dati geologici, fossili e arborei, che insieme dipingono un quadro piuttosto fosco. Questi modelli sono stati riprodotti attraverso il supercomputer Aleph presso l'IBS Center for Climate Physics dell'università per simulare un asteroide di 500 metri in collisione con la Terra, comprese simulazioni di ecosistemi terrestri e marini che erano stati omessi dalle simulazioni precedenti.

Fra gli effetti che potrebbero devastare la Terra potrebbe esserci anche un impoverimento dell'ozono del 32 percento. Studi precedenti hanno dimostrato che l'esaurimento dell'ozono può devastare la vita vegetale della Terra. Non tutto però andrebbe perduto. Se è vero che le piante terrestri sarebbero molto sensibili a questi cambiamenti climatici e farebbero fatica a riprendersi, le alghe che vivono nei bacini idrici non solo si riprenderebbero più rapidamente, recuperando nel giro di mesi, ma crescerebbero a volumi mai raggiunti anche nelle attuali condizioni climatiche. Questo perchè il ferro contenuto nella polvere dell'asteroide e nella polvere del materiale espulso dalla Terra all'impatto, costituirebbe un nutriente che aiuterebbe le alghe simulate a crescere rapidamente. E' probabile che l'umanità nel suo insieme riuscirebbe a sopravvivrebbe all'impatto con Bennu, ma dovrebbe modificare radicalmente il proprio stile di vita.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.