Grazie al Flypol è stato possibile rilevare le biofirme della vegetazione anche a lungha distanza
Così come le nostre mani e i nostri piedi non sono sovrapponibili, anche le molecole hanno la medesima caratteristica. Infatti quasi tutte le biomolecole funzionano solo in una delle loro due forme. Gli amminoacidi naturali che sostanzialmente non sono altro che i mattoni delle proteine, sono quasi sempre mancini o sinistrorsi. Gli zuccheri naturali come quelli che compongono l’RNA e il DNA, invece, sono quasi sempre destrorsi. Se operiamo una sostituzione di queste molecole con quelle di un’altra forma, l’intero sistema rischia di perdere la sua stabilità. Da leggere anche Solstizio d’estate 2021, ecco perchè l’estate inizia oggi
L’omochiralità esiste anche in altri pianeti?
Questa è la proprietà che la scienza chiama omochiralità. Non siamo sicuri del perché accada, ma si pensa che sia una proprietà chiave della vita anche se resta un mistero. E ora gli scienziati hanno effettuato degli esperimenti per capire se l’omochiralità molecolare è una proprietà esistente anche su altri pianeti. Sulla Terra sarebbe utile poter misurare questa proprietà dall’altitudine, poiché può rivelare informazioni sulla salute delle piante. “Quando la luce viene riflessa dalla materia biologica, una parte delle onde elettromagnetiche della luce viaggerà in spirali in senso orario o antiorario“, ha spiegato il fisico Lucas Patty dell’Università di Berna in Svizzera.
A cosa serve lo spettropolarimetro
“Questo fenomeno – ha spiegato ancora Lucas Patty – è chiamato polarizzazione circolare ed è causato dall’omochiralità della materia biologica. Simili spirali di luce non sono prodotte dalla natura abiotica non vivente“. La polarizzazione circolare della vegetazione costituisce meno dell’1% della luce riflessa. Per poterla rilevare occorre uno strumento denominato spettropolarimetro, che utilizza sensori speciali per separare la frazione polarizzata. Per diversi anni l’equipe di scienziati di cui fa parte anche Patty, hanno lavorato su uno spettropolarimetro altamente sensibile per rilevare la polarizzazione circolare della vegetazione. Questo strumento denominato TreePol, è in grado di rilevare positivamente la polarizzazione circolare anche a lunghissima distanza. CONTINUA A LEGGERE…
Un successo che servirà anche per cercare forme di vita in altri pianeti
Gli scienziati hanno montato TreePol su un velivolo. Il nuovo design si chiama FlyPol. Quando Patty e il suo team hanno preso il volo sopra Val-de-Travers e Le Locle in Svizzera con FlyPol, il miglioramento offerto da questi aggiornamenti è diventato immediatamente evidente. Come ha spiegato Jonas Kuhn dell’Università di Berna, le misurazioni sono state eseguite da una piattaforma vibrante e in movimento. Nonostante tutto queste biofirme sono state rilevate in pochi secondi. Non solo FlyPol poteva isolare il segnale di polarizzazione circolare e differenziarlo dalle superfici abiotiche, come le strade asfaltate.
Il team potrebbe usarlo per distinguere tra vari tipi di vegetazione, come erba, foreste e persino alghe nei laghi, il tutto da un elicottero in rapido movimento. Grazie a questo sistema sarà possibile monitorare la salute di vari ecosistemi vegetativi e forse anche delle barriere coralline. Adesso gli scienziati stanno lavorando per far si che queste misurazioni possano essere effettuate ad una velocità di circa 27.580 km/he un’altitudine di 400 chilometri. L’obiettivo è quello di poter effettuare rilevamenti simili dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), guardando la Terra. In questo modo la rilevabilità delle biofirme potrà essere effettuata su scala planetaria. Grazie a questa nuova invenzione sarà agevolata la ricerca della vita oltre il nostro Sistema Solare mediante la polarizzazione.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.