![I segnali misteriosi provenienti dallo spazio potrebbero provenire dalle stelle più rare della galassia I segnali misteriosi provenienti dallo spazio potrebbero provenire dalle stelle più rare della galassia](https://images.centrometeoitaliano.it/wp-content/uploads/2021/04/09/pulsar-768x432.jpg?v=1.2)
Gli scienziati hanno provato ad identificare le sorgenti di strani segnali provenienti dallo spazio intercettati dal radiotelescopio MeerKAT in Sudafrica
Diversi anni addietro si parlò molto in seno alla comunità scientifica di un segnale radio luminoso proveniente da una sorgente misteriosa che venne individuato da un radiotelescopio che operava nel deserto dell’Australia Occidentale. Secondo le stime degli esperti questo segnale proveniva da una sorgente posta a circa 4.000 anni luce dalla Terra. Si trattava di un segnale che lampeggiava esattamente come una pulsar, ma con intervalli irregolari. Nel tentativo di trovare una risposta a questo enigma, gli astronomi si sono imbattuti in un altro segnale luminosi misterioso proveniente da una fonte presumibilmente posta a 15.000 anni luce di distanza. Poi è stata trovata un’altra sorgente posta a 5 mila anni luce di distanza dal nostro pianeta che emetteva un segnale analogo con lampi luminiso lunghi tra 30 e 60 secondi, ogni 2,9 ore.
Cosa si è scoperto
Dopo tante ricerche gli astronomi hanno ritenuto che questi segnali provenissero da una singola fonte, vale a dire una minuscola stella nana rossa in un’orbita binaria con una stella nana bianca ancora più piccola. Si è scoperta, dunque, l’esistenza di un sistema stellare che sta generando le onde radio. I cosiddetti transienti di lungo periodo hanno attirato l’attenzione di tutti nel 2022, quando gli astronomi hanno segnalato la scoperta di un segnale lampeggiante nei dati di archivio del Murchison Widefield Array (MWA), un potente telescopio che opera a basse frequenze radio. Si chiamava GLEAM-X J162759.5−523504.3, ed è stato registrato mentre emetteva onde radio per 30-60 secondi, ogni 18,18 minuti, fino a marzo 2018, quando si è fermato.
Gli altri segnali
Il secondo segnale, segnalato nel 2023, è stato scoperto in osservazioni successive del MWA. In una parte diversa, ma comunque affollata, del cielo. Gli astronomi hanno individuato qualcosa in grado di emettere raffiche di onde radio di cinque minuti ogni 22 minuti. Consultando i dati di archivio si è scoperto che questa fonte è attiva almeno dal 1988 ed è stata denominata GPM J1839-10. Un tipo di stella che emette segnali pulsanti è un tipo di stella di neutroni chiamata pulsar, il nucleo collassato di una stella massiccia che è diventata una supernova. Le pulsar emettono fasci di onde radio mentre ruotano, così che sembrano lampeggiare mentre le osserviamo; ma i lampi delle pulsar non sono mai così lenti, si verificano su scale temporali che vanno dai secondi ai millisecondi. Il terzo segnale, denominato GLEAM-X J0704-37, è molto simile. È stato trovato anche nei dati di archivio MWA, emettendo un segnale della durata di 30-60 secondi, ogni 2,9 ore. Ma si trova in una regione dello spazio molto meno affollata, la periferia della Via Lattea nella costellazione meridionale della Poppa.
Le conclusioni
Ciò significava che i ricercatori hanno avuto maggiori chance di identificare la fonte precisa dei segnali. Hanno utilizzato il radiotelescopio MeerKAT in Sudafrica per ingrandire la porzione di cielo da cui proveniva il segnale e hanno trovato solo una debole stella che corrispondeva alla posizione. Un’analisi dello spettro della stella ha rivelato la sua identità: una nana rossa di tipo M.
Sappiamo che le nane rosse rappresentano la categoria di stelle più numerosa nella galassia. Se una normale nana rossa potesse semplicemente emettere onde radio in un lungo periodo, come nel caso di GLEAM-X J0704-37, allora probabilmente ne vedremmo molte di più. Per questa ragione si pensa che esista qualcosa di insolito in GLEAM-X J0704-37; che gli scienziati non sono ancora riusciti ad individuare.
Quel qualcosa, secondo gli scienziati, è molto probabilmente una nana bianca, il nucleo residuo collassato di un sole morto. Questi oggetti ultra-densi hanno masse fino a 1,4 soli, stipati in una sfera da qualche parte tra le dimensioni della Terra e della Luna.
Le nane M sono stelle di piccola massa che hanno una mera frazione della massa e della luminosità del Sole. Costituiscono il 70 percento delle stelle nella Via Lattea, ma nessuna di loro è visibile a occhio nudo. Secondo gli scienziati si tratterebbe di un sistema binario costituito da una stella nana rossa con una massa di circa 0,32 volte quella del Sole e da una nana bianca con una massa di 0,8 volte quella del Sole. Se le due si trovano in un’orbita abbastanza vicina, la nana bianca potrebbe accumulare materiale dalla nana rossa; questo processo potrebbe causare fasci di emissione costanti dai poli della nana bianca. Gli scienziati adesso dovranno effettuare ulteriori osservazioni, sia nelle lunghezze d’onda radio che ultraviolette, per cercare di trovare prove dirette dell’esistenza di questa nana bianca.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.