Individuate dai telescopi esplosioni di raggi gamma dall’emissione record di luce: lo studio pubblicato su Nature
Nuove esplosioni di raggi gamma sono stati catturati di recente nell’Universo dai telescopi producendo una luce di una intensità mai vista prima. Lo studio pubblicato in questi giorni sulla rivista Nature ha documentato queste esplosioni di luce che si verificano con grande frequenza nell’Universo ma che durano pochi istanti, per questo non sono facili da intercettare.
Prodotta un’esplosione pari a 100 miliardi di volte quella tollerabile dall’occhio umano
Proprio recentemente due esplosioni violente avvenute in galassie distanti miliardi di anni luce di hanno prodotto una luce di grande intensità. Si è trattato di brevi esplosioni di grande energia. I telescopi hanno catturato la prima esplosione a luglio 2018. La seconda è stata invece catturata a gennaio di quest’anno e ha prodotto una quantità di luce pari a circa 100 miliardi di volte la luce tollerabile dagli occhi umani.
Come avvengono queste esplosioni
Questo tipo di esplosione appare senza preavviso e dura solo pochi secondi, quindi gli astronomi hanno dovuto muoversi rapidamente. Appena 50 secondi dopo che i satelliti hanno individuato l’esplosione di gennaio, i telescopi sulla Terra hanno catturato la presenza di migliaia di particelle di luce. “Questi sono di gran lunga i fotoni di maggior energia mai scoperti da un lampo di raggi gamma“, ha dichiarato in un comunicato stampa, Elisa Bernardini, studiosa di raggi gamma.
La causa delle esplosioni
Questa scoperta è stata analizzata a fondo da 300 scienziati in tutto il mondo ma tutt’oggi queste esplosioni ad alta energia rimangono un vero e proprio mistero. Gli astronomi ritengono che sia una collisione di stelle di neutroni o da supernovae l’origine di queste esplosioni di luce. Secondo lo scienziato David Berge, queste esplosioni rilascerebbero una quantità di energia in pochi secondi superiore a quella che Sole ha prodotto dalla sua nascita a oggi. Dopo l’esplosione che dura pochi secondi, fanno seguito ore e ore di bagliore nell’Universo.
I telescopi possono localizzare l’esplosione in poco più di 20 secondi
Il 14 gennaio, due satelliti della NASA catturarono un’esplosione in una galassia lontana oltre 4 miliardi di anni luce e già dopo soli 22 secondi, i telescopi Neil Gehrels Swift Observatory e il Fermi Gamma-ray Space Telescope erano già in grado di individuare le coordinate dell’esplosione. Entro 27 secondi dalla ricezione delle coordinate, gli astronomi delle Isole Canarie hanno direzionato i due telescopi Major Atmosferici Gamma Imaging Cherenkov (MAGIC) nel punto esatto del cielo dove l’esplosione si è verificata.
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