Il buco nero più vicino alla Terra in realtà era un sistema binario di stelle
Fin dagli anni '80 si è pensato erroneamente che fosse il buco nero più vicino alla Terra: ma ecco cosa si è scoperto
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Quello che per molti anni si è creduto essere il buco nero più vicino alla Terra in realtà è un sistema formato da due stelle
Adesso è ufficiale: il buco nero più prossimo alla Terra non è quello che abbiamo sempre creduto, almeno dagli anni '80 a questa parte. In passato, gli astronomi avevano ipotizzato che il buco nero si trovasse nella nostra galassia a soli 1120 anni luce dal nostro pianeta. In realtà ciò che abbiamo creduto essere un buco nero si è rivelato essere un sistema a due stelle in cui una delle stelle sta assorbendo la vita dell'altra. Si tratta di stelle che possiamo definire “vampiriche” mai notate prima, e che grazie a questa scoperta gli astronomi avranno l'opportunità di esplorare e studiare.
Il lavoro dell'European Southern Observatory
Inizialmente la tesi che il nostro sistema solare potesse ospitare un buco nero era assolutamente basata su ipotesi non verificate. Quando questo sistema era stato identificato negli anni '80 si pensava che l'oggetto cosmico noto con il nome di HR 6819 fosse in realtà un oggetto in rotazione su sé stesso chiamato stella BE. Solo successivamente si è capito che questo oggetto aveva un partner rannicchiato relativamente vicino, in orbita una volta ogni 40 giorni. Due anni fa i ricercatori dell'European Southern Observatory hanno affermato che la stella BE dovrebbe oscillare più di quanto non si è creduto prima, ipotizzando che un'ulteriore massa invisibile ne attraesse il suo peso. Solo da allora si è cominciato a sospettare che l'ipotesi del buco nero fosse assolutamente infondata e che il partner potesse avere una massa molto inferiore a quella calcolata.
Cosa hanno scoperto i ricercatori
Due team di ricercatori hanno così deciso di unire le forze per raccogliere i dati necessari e studiare il presunto buco nero così incredibilmente vicino a noi, per verificarne la fondatezza delle ipotesi. La differenza fondamentale tra i due scenari era una questione di spazio. Se davvero esistessero tre oggetti, un buco nero invisibile, una stella luminosa della sequenza principale è una stella radiante BE, la distanza che separa i due oggetti luminosi sarebbe un divario rispettabile. Se ci sono solo i due oggetti dovrebbero essere separati solo da una piccola frazione di quella distanza. “Avevamo raggiunto il limite dei dati esistenti, quindi abbiamo dovuto ricorrere a una strategia di osservazione diversa per decidere tra i due scenari proposti dei due team” ha dichiarato la ricercatrice capo Abigail Frost, un'astrofisica della Katholieke Universiteit Leuven in Belgio. CONTINUA A LEGGERE..
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Lo studio ha dimostrato che non esiste alcun buco nero
Questa strategia prevedeva l'uso del Very Large Telescope dell'ESO e di uno strumento di confronto della luce sul Very Large Telescope Interferometer. Gli strumenti su VLT hanno evidenziato che non esisteva nulla di luminoso alla distanza più ampia di circa 100 miliardi di secondi. Il VLT ha invece confermato che le stelle sono vicine l'una all'altra. Da ciò si è dedotto che non esiste alcun buco nero ma si tratta solo di due stelle ordinarie in una relazione binaria.
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