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Martedì 19 Novembre
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Il James Webb Space Telescope invia una foto che immortala l’universo in tutta la sua misteriosa profondità

Il James Webb Space Telescope ha immortalato una porzione di universo denominata SMACS 0723: ecco cosa si è scoperto

Il James Webb Space Telescope invia una foto che immortala l’universo in tutta la sua misteriosa profondità
James Webb Space Telescope, l'immagine che immortala l'universo

Nella foto è stata immortalata anche la luce stellare che caratterizza gli oggetti che si sono formati milioni di anni fa

Un nuovo sguardo sull’Universo è stato appena lanciato e i risultati sono molto più incredibili di quanto si potesse immaginare. Il presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, ha tenuto una diretta streaming con la NASA per un momento che passerà certamente alla storia in quanto è stata rilasciata la prima immagine ufficiale delle riprese effettuate dal telescopio James Webb Space. Il fotogramma ha ripreso una sezione dello spazio nota con il nome di SMACS 0723, che rappresenta una regione davvero remota dell’Universo più lontano. Si tratta dell’immagine che va più indietro nel tempo che sia mai stata vista dell’Universo ed è stata resa possibile grazie alle enormi capacità dei raggi infrarossi di JWST.

Cosa si è potuto individuare

Questa immagine, che in realtà comprende solo una piccolissima porzione di Universo, rivela la presenza di migliaia di galassie. Si tratta di una scoperta ancora più importante perché proprio queste galassie hanno ospitato la prima generazione di stelle che si sono formate all’interno dell’Universo. Quando milioni di anni fa hanno visto la luce, l’Universo era prevalentemente oscuro, completamente ricoperto da idrogeno gassoso, quindi molto diverso da come si presenza oggi. L’immagine rimandata dal telescopio, inoltre, rivela anche un altro particolare davvero incredibile.

Individuata la luce stellare degli oggetti che si sono formati dopo il Big Bang

Nella foto si può ammirare la luce stellare che caratterizza gli oggetti che si sono formati milioni di anni fa, in seguito al Big Bang. Ovvio, quindi, che si tratti di una luce che ha una storia lunga oltre 13 miliardi di anni ma che si muove perfettamente a suo agio fra galassie che sono decisamente più giovani. Tutto questo non sarebbe stato impossibile se JWST non avesse potuto sfruttare la potenza del suo raggio infrarosso che è lo strumento migliore e più tecnologicamente avanzato di cui al momento si può disporre per riuscire a saperne di più sull’Universo e i suoi segreti. CONTINUA A LEGGERE… 

Le potenzialità di queste scoperte

La scelta di immortalare SMACS 0723 non è stata casuale in quanto gli scienziati sapevano che si trattava del soggetto perfetto per le osservazioni in quanto sono presenti enormi ammassi di galassie che funzionano come una lente di ingrandimento. Questa circostanza, unita alla potenza del telescopio, hanno permesso di catturare delle immagini che sono molto diverse da tutte quelle che fino ad ora erano disponibili grazie alle altre missioni perché Webb cattura dei dettagli che non erano mai stati visibili. Gli scienziati sono certi che tutto questo porterà nel giro di pochi decenni a delle scoperte che potrebbero cambiare il modo di immaginare l’Universo.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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