Esistono indizi che dimostrerebbero la presenza di un nono pianeta nel sistema solare rivelati grazie al TESS della NASA
Esiste davvero il nono pianeta ? Secondo gli ultimi studi effettuati tramite il telescopio TESS, il Transiting Exoplanet Survey Satellite della NASA, sembra proprio di si. Di recente è stata individuata una presenza che confonde le orbite di alcune parti della Cintura di Kuiper che si estende oltre Nettuno. Gli astronomi hanno ipotizzato che possa trattarsi proprio di un pianeta finora sconosciuto della massa pari a circa cinque volte quella della Terra, che è stato già battezzato col nome di “Planet Nine”.
Ci vorrà tempo per avere maggiori certezze
Ovviamente servirà in futuro un lavoro certosino e scrupoloso per riuscire ad individuarlo materialmente, finora si parla solo di indizi e congetture. Dalla Terra apparirebbe estremamente piccolo e debole, e non sappiamo nemmeno quale sezione di cielo dovremmo osservare. Gli astronomi stanno cercando (e trovando cose interessanti in merito), ma sarà un lavoro che richiederà parecchi anni ancora.
Come lavora TESS
I più scettici, animati dai soliti sospetti ‘complottisti’ pensano che il pianeta sia già stato osservato e sia nascosto nei dati raccolti in precedenza da TESS. TESS è alla ricerca di esopianeti utilizzando il metodo di transito. Fissa le sezioni del cielo per lunghi periodi, alla ricerca di deboli e regolari cali della luce delle stelle causati dai pianeti che orbitano tra noi e la stella.
Come potrebbe essere rilevato da TESS
Nel caso del nono pianeta, rilevarne il transito sarebbe impossibile, perché non transiterebbe tra TESS e il Sole. E una singola esposizione non sarebbe sufficiente a rivelare la presenza di un oggetto “debole” come Planet Nine. Tuttavia, il modo con cui TESS fissa le sezioni del cielo per lunghi periodi potrebbe essere combinato con una tecnica di astronomia chiamata tracciamento digitale.
TESS scatta molte foto che poi vengono combinate e sovrapposte
Dalla combinazione di queste due osservazioni si potrebbero avere maggiori certezze anche se occorrerà ancora del tempo. Per rivelare le immersioni di transito, TESS scatta molte foto di un campo visivo. La sequenza e la sovrapposizione di queste immagini rende poi gli oggetti deboli apparentemente più luminosi, rivelando la presenza di oggetti che altrimenti non riusciremmo a scoprire.
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