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Domenica 17 Novembre
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Il nostro Sole potrebbe avere un gemello perduto nell’universo: i risultati di una ricerca

Il Sole potrebbe avere un gemello perduto nello spazio, ecco la ricerca effettuata da due scienziati che potrebbe dimostrarlo

Il nostro Sole potrebbe avere un gemello perduto nell’universo: i risultati di una ricerca
Foto archivio Foto Pixabay

Il sole ha un gemello che si è “perso” nell’Universo e che avrebbe caratteristiche simili: ecco la tesi suggestiva di una ricerca scientifica

Uno dei grandi misteri sulla formazione del nostro sistema solare è proprio la presenza di una sfera oscura di detriti ghiacciati nella regione più lontana del nostro sistema solare, oltre il pianeta Nettuno. Due ricercatori hanno provato ad interpretare questo mistero lontano ritenendo che il nostro sole potrebbe avere un gemello perduto da tempo. Le due stelle, secondo i risultati di questa ricerca, avrebbero trascorso la loro “infanzia” raccogliendo i detriti che passavano dallo spazio interstellare, affollando così i confini esterni del nostro sistema solare. Una teoria suggestiva che però non ha ancora trovato prove scientificamente valide.

Le prove dell’esistenza di un sole smarrito nello spazio

Un gemello del Sole che non avremo mai i mezzi per poter osservare o individuare ma che si sarebbe staccato dalla sua orbita con il nostro sole milioni di anni fa. Da allora le due stelle avrebbero circondato la Via Lattea ben oltre una dozzina di volte e potrebbero essere finite in regioni dello spazio completamente diverse. Una prova tangibile sull’esistenza di questo sole perduto lontano dal nostro sistema solare potrebbe essere rintracciata nella nostra nube di Oort, una misteriosa area della nostra galassia ricca di comete e rocce spaziali ai limiti esterni dell’influenza del nostro sole.

Cos’è la nuvola di Oort

La nuvola di Oort è un luogo che presenta molte anomalie e tanti misteri. A differenza dei pianeti e degli asteroidi del sistema solare interno, che giacciono su un unico disco piatto attorno al sole, questa nuvola forma una sfera cava di detriti che circonda il sistema solare in ogni direzione. Rispetto ai pianeti interni, questi vagabondi lontani non subiscono l’azione della gravità del sole e potrebbero essere facilmente spinti fuori dalle loro orbite e nello spazio interstellare. Gli oggetti più distanti in quella sfera sono a malapena collegati al nostro sole, spostandosi 100.000 volte più lontano dal sole rispetto alla Terra.

Le ipotesi allo studio

La nostra nuvola di Oort è meno affollata di oggetti di grandi dimensioni rispetto al sistema solare interno. Ospiterebbe circa 100 miliardi di singoli oggetti, per lo più pezzi di roccia e ghiaccio. Non abbiamo i mezzi per poterle vedere direttamente, ma ci sono molte prove che ne testimoniano la presenze, ad esempio le tantissime comete che si proiettano nel sistema solare interno provenendo dalla nube di Oort a intervalli regolari. Da diversi anni gli scienziati che stanno studiando gli oggetti che si trovano oltre Nettuno hanno adombrato la tesi dell’esistenza di un pianeta sconosciuto la cui massa sarebbe almeno 10 volte più pesante della Terra.

Ci sono alcuni oggetti nella nuvola di Oort che provenivano chiaramente dal sistema solare interno la cui quantità costituisce solo una frazione – circa 1/50 – della quantità complessiva dei grandi oggetti che orbitano oltre Nettuno. E le simulazioni sulla formazione della nube di Oort evidenzierebbero che la quantità di oggetti presenti dovrebbe essere almeno un terzo di quella che in realtà contiene. Al momento non si è trovata una spiegazione plausibile sul gran numero di oggetti presenti nella nube di Oort. Un mistero ancora irrisolto sul quale si sta studiando ormai da decenni.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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