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Giovedì 14 Novembre
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Il telescopio Hubble ha immortalato il processo di formazione di due nebulose planetarie

Grazie all'impiego di raggi ultravioletti e infrarossi, il telescopio Hubble ha immortalato alcuni dettagli del processo di morte di due stelle

Il telescopio Hubble ha immortalato il processo di formazione di due nebulose planetarie
Hubble cattura le immagini di due nebulose planetarie - Foto Repertorio

Grazie al lavoro svolto dal telescopio Hubble è stata ricostruita la dinamica che ha portato alla morte di due stelle

Nulla può regalare un’immagine al contempo più drammatica e spettacolare della morte di una stella nello spazio. La stella viene devastata da tremendi terremoti che scagliano enormi quantità di materiale stellare nello spazio circostante. Studiare i gas e la polvere espulsi durante questo evento drammatico ci potrebbe aiutare a capire qualcosa di più sulla vita di una stella, magari ci fanno capire come muore queste stelle ma non solo. Il telescopio Hubble ha studiato in modo dettagliato due episodi di morte di due stelle polverose e gassose. Si tratta di due nebulose planetarie chiamate NGC 6303, o Nebulosa Farfalla e NGC 7027.

Il grande lavoro svolto dal telescopio Hubble

Hubble ha sfruttato l’intera gamma di lunghezze d’onda del suo Wide Field 3 Camera, dall’ultravioletto all’infrarosso, per studiare i processi turbolenti che avvengono all’interno delle stelle nel momento dell’esplosione. Questa osservazione dettagliata ha consentito agli astronomi di poter rilevare alcuni dettagli mai notati prima. L’astronomo Joel Kastner del Rochester Institute of Technology di New York ha rivelato come queste nuove osservazioni rese possibili tramite Hubble, abbiano fornito una visione più completa di queste nebulose spettacolari. “Mentre stavo scaricando le immagini – ha ammesso – mi sentivo come un bambino in un negozio di dolciumi.

Evidenziato un elevato indice di ionizzazione delle nebulose

Entrambe le nebulose probabilmente discendono dalle stelle progenitrici grandi circa tre o cinque volte la massa del Sole. Questi progenitori sono esplosi in nane bianche quando sono collassati. Entrambi hanno presentato un elevato indice di ionizzazione a causa delle elevate temperature raggiunte. Inoltre, le due nebulose hanno alcune caratteristiche molto interessanti: strutture bipolari a lobi che scorrono da un centro più stretto che indicano il verificarsi di alcune interazioni complesse avvenute proprio nella parte più interna. Le nuove immagini ad alta risoluzione hanno permesso agli astronomi di studiare gli shock generati da periodici venti stellari che urtano contro le nuvole dense che si muovono più lentamente.

Gli altri dettagli evidenziati

Sebbene le due nebulose appaiano piuttosto diverse, gli astronomi credono che le strutture lobate di entrambi siano state create dalla stessa dinamica: due stelle in un sistema binario, bloccate in orbita l’una attorno all’altra. Il materiale perso dalla stella morente è stato raccolto da un disco di accrescimento attorno alla sua stella compagna e lanciato nello spazio. Ma l’ipotesi più plausibile, al momento, è quella di una fusione di queste nebulose.

Le possibili stelle compagne di NGC 6302 e NGC 7027 non sono state rilevate direttamente perché si trovano accanto o forse sono già state ingoiate da grandi stelle giganti rosse almeno cento volte più luminose del sole. Sono state osservate altre interessanti strutture. Nella Nebulosa Farfalla, la capacità del vicino infrarosso di Hubble ha individuato una forma a S (visibile in rosa), un po ‘come un innaffiatore da prato, creato da atomi di ferro ionizzati. Questi atomi si ionizzano quando si scontrano con venti stellari lenti e veloci.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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