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Giovedì 14 Novembre
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Il telescopio spaziale James Webb potrebbe aver scovato la galassia più antica di sempre

Uno scienziato del team che analizza i dati sostiene che quella osservata e fotografata dal telescopio potrebbe essere una galassia vecchia 13 miliardi di anni

Il telescopio spaziale James Webb potrebbe aver scovato la galassia più antica di sempre
Il Telescopio spaziale James Webb

James Webb Telescope, catturate nuove immagini che avrebbero immortalato la galassia più datata

Gli scienziati non escludono che James Webb, il super telescopio che solo una settimana fa aveva inviato sulla Terra le prime immagini catturate dall’universo, possa in realtà aver trovato al primo colpo la galassia più antica che sia mai stata vista. Uno scienziato del team che analizza i dati, infatti, sostiene che quella osservata e fotografata dal telescopio potrebbe essere una galassia esistente già oltre 13 miliardi di anni fa. Si tratterebbe di GLASS-z13, una galassia creatasi 300 milioni di anni dopo il Big Bang, quindi esattamente 100 milioni di anni prima di qualsiasi altra cosa sia mai stata individuata, almeno secondo il parere di Rohan Naidu dell’Harvard Center for Astrophysics.

La possibile età di GLASS-z13

È difficile stabilire con esattezza, però, l’età concreta di GLASS-z13 in quanto si sa solo che esisteva già nella prima era dell’Universo ma la sua formazione potrebbe risalire ad uno qualsiasi dei 300 milioni di anni successivi. La galassia è stata rilevata grazie al potentissimo raggio infrarosso del telescopio e attraverso la tecnica del rilascio anticipato ma non è una scoperta che è stata fatta con le prime immagini del satellite, visto che all’inizio era visibile solo come una macchia rossa che presenta una parte bianca al suo centro.

L’articolo che riporta la scoperta

Naidu, a capo di un team di ricerca di 25 scienziati, ha presentato la sua scoperta attraverso un articolo di una prestigiosa rivista scientifica ma è chiaramente indicato che deve essere ancora sottoposta ad un’approfondita verifica perché si tratta di informazioni che sono state reperiti esclusivamente grazie a Webb. Naidu ha poi precisato che un secondo team di esperti, guidati però da Marco Castellano, sono arrivati a conclusioni simili partendo da presupposti differenti e questa è ovviamente una buona notizia per certificare la bontà della scoperta. Webb è riuscito a fornire informazioni utili grazie alla possibilità di puntare più raggi infrarossi sullo stesso elemento, così da riprenderlo da più angolazioni. CONTINUA A LEGGERE…

Cosa ci aspetta in futuro

Naidu ha raccontato che il prossimo passo della ricerca sarà quello di chiedere ai manager che gestiscono Webb la possibilità di eseguire un’analisi spettroscopica che consentirà di effettuare una valutazione della luce e stabilire con esattezza la sua distanza e, di conseguenza, anche l’età di formazione. In questo momento le ipotesi formulate dal team di scienziati si basano su quello che non riescono a vedere ma, con l’aiuto di Webb, sarà possibile confermare lo studio con dati certi. Webb, in effetti, è il telescopio più potente che sia mai stato lanciato in orbita e ha richiesto numerosi anni di studio e di lavoro per la sua realizzazione.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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