Il ‘vento’ della magnetosfera terrestre potrebbe portare acqua sulla Luna, ecco come e perchè
La presenza di acqua nell’ombra dei crateri o rinchiusa in perle vetrose come microscopici globi di neve ha recentemente rivelato che la superficie della Luna è molto meno asciutta di quanto avessimo mai immaginato. Proprio da dove provenisse questa patina di acqua ghiacciata è un mistero che gli astronomi stanno attualmente cercando di risolvere. Una possibilità sorprendente che emerge è una pioggia elementare dalla nostra stessa atmosfera, fornita dal campo magnetico terrestre. L’acqua non è esattamente una sostanza rara nello spazio. Dati i luoghi adatti in cui nascondersi, può scorrere all’interno degli asteroidi, rivestire le comete e persino aggrapparsi precariamente all’oscurità dei crateri di Mercurio. Leggi anche: Un’equipe di astronomi individua un esopianeta dalle caratteristiche simili a Giove
L’ipotesi degli scienziati
Per spiegare la sorprendente quantità di umidità che si trova sulla superficie lunare, i ricercatori hanno proposto una forma di produzione più dinamica: una “pioggia” costante di protoni guidata dal vento solare. Questi ioni di idrogeno colpiscono gli ossidi minerali nella polvere e nelle rocce lunari, lacerando i legami chimici e formando un’alleanza allentata e temporanea con l’ossigeno. È un’ipotesi solida, che sarebbe stimolata dalle osservazioni delle molecole d’acqua più esposte (e più liberamente legate) che soccombono rapidamente al vuoto dello spazio ogni volta che la Luna è riparata dal vento solare. Leggi anche: Luna piena del lupo, ecco perché si chiama così e l’orario per vederla
Il magnetismo
Il nostro pianeta è piuttosto ben protetto dalla costante brezza di ioni soffiata dal Sole, grazie a una bolla di magnetismo che lo circonda. Questo campo di forza non solo ci circonda, ma viene proiettato in una forma a goccia dall’attacco solare. Per alcuni giorni al mese, la Luna attraversa questa magnetosfera, ricevendo una breve tregua dal Sole. Un team internazionale di ricercatori ha recentemente utilizzato strumenti al plasma e campo magnetico sull’orbiter giapponese Kaguya per individuare questo preciso momento nell’orbita della Luna. I dati spettrali del Moon Mineralogy Mapper (M3) di Chandrayaan-1 sono stati quindi utilizzati per mappare la distribuzione dell’acqua sulla superficie della Luna alle sue massime latitudini. I risultati non erano esattamente quelli che ci si aspettava. Leggi anche: Ecco chi saranno i primi “turisti spaziali” della storia a bordo della navicella Crew Dragon
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I risultati
La serie temporale della firma acquosa della Luna non ha rivelato alcuna differenza apprezzabile nei tre-cinque giorni trascorsi nascosti dal vento del sole. Questi risultati potrebbero significare alcune cose. Uno è che l’intera ipotesi del vento solare è un fallimento e altri serbatoi sono responsabili del rifornimento dell’acqua superficiale della Luna. Ma un’altra possibilità intrigante che non ci impone di abbandonare l’idea del vento solare è che il campo magnetico terrestre riprende semplicemente da dove il Sole si ferma. Ricerche passate hanno suggerito che lo strato di plasma associato alla magnetosfera del nostro pianeta potrebbe fornire circa la stessa quantità di ioni idrogeno del vento solare, specialmente verso i poli lunari.
La distribuzione dell’acqua sulla Luna
I ricercatori hanno mappato la distribuzione dell’acqua solo a latitudini più elevate, quindi varrà la pena guardare più da vicino all’equatore per le perdite previste in futuro. Da un punto di vista pratico, un giorno potremmo dover fare molto affidamento su un rifornimento di gelo lunare per il carburante e il supporto vitale, se la Luna dovesse diventare un trampolino di lancio per l’esplorazione spaziale. Questa ricerca è stata pubblicata sull’Astrophysical Journal Letters.
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