In arrivo la tempesta solare "cannibale" che potrebbe avere impatti devastanti con la Terra: l'allarme lanciato dalla Nasa
Alla base di questo fenomeno è stata l'espulsione coronale successiva, che ha lasciato il Sole il 28 novembre: un brillamento di classe M
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La tempesta di forte intensità in arrivo nella giornata del 1° dicembre è generata un’espulsione di massa coronale cannibale che ingloba le masse solari liberate nello spazio
La Terra potrebbe essere colpita nelle prossime ore da una forte espulsione di massa coronale che potrebbe avere ripercussioni sui sistemi di alimentazione di alcuni dispositivi. E' questo il sunto dell'allerta lanciata in queste ore dalla Nasa, sulla scorta di un report diffuso dallo Space Weather Prediction Center (SWPC), il centro statunitense che si occupa di previsione meteorologiche spaziali della National Oceanic and Atmosferic Administration (NOAA). Secondo quanto comunicato dagli esperti, il 28 novembre si è verificata una ingente espulsione di massa coronale da parte del sole che ha liberato un alone di particelle solari che nelle prossime ore si fonderà con altri due aloni già diretti verso la Terra. Una sorta di tempesta solare “cannibale” che darà vita ad una “struttura più ampia e complessa rispetto alle tipiche espulsioni di massa coronale” come ha riferito la Nasa in un proprio comunicato.
Perchè si parla di “cannibalismo"?
L'imponente massa coronale che si sposterà verso la Terra sarebbe in grado, secondo gli esperti, di impattare violentemente con la magnetosfera terrestre, precisamente nella giornata di venerdì 1 dicembre, generando una tempesta solare di intensità “forte”, secondo la scala di valori della NOAA. Il concetto di “cannibalismo” associato alle tempeste solari si verifica quando una espulsione di massa coronale in grado di viaggiare più rapidamente di quelle precedenti creando strutture più ampie e complesse in grado di “scatenare tempeste magnetiche prolungate quando avvolgono la Terra”.
Cosa ha generato questa tempesta
Alla base di questo fenomeno è stata l'espulsione coronale successiva, che ha lasciato il Sole il 28 novembre. Si è trattato di un brillamento di classe M, il secondo più potente dopo quelli di classe X. Secondo quanto riferito dal SWPC, questa espulsione (M9.8) è stata generata dalla macchia solare AR3500, molto attiva nell’ultima settimana. L'evento che ne scaturirà per la Terra sarà assimilabile a quello a cui abbiamo assistito lo scorso 5 novembre, che produsse aurore e bagliori rossi anche a latitudini molto basse. CONTINUA A LEGGERE..
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Le possibili conseguenze per la Terra
Questa tempesta solare imponente potrebbe non solo generare problemi al funzionamento dei dispositivi elettrici, ma sarebbe anche in grado di generare problemi nelle attività dei veicoli spaziali generando anche problemi di orientamento. La tempesta solare di intensità G3 genererà lo spostamento dell’aurora dalla sua normale residenza polare mentre l’aurora boreale potrebbe risultare visibile a latitudini più basse, come quelle degli Stati Uniti settentrionali, ma anche in alcuni paesi europei tra i quali anche la Francia, la Repubblica Ceca, la Polonia, l'Ucraina e il Regno Unito.
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